Wise Society : 18 maggio: si celebra la giornata mondiale delle piante

18 maggio: si celebra la giornata mondiale delle piante

di Fabio Di Todaro
18 Maggio 2015

Fino al 24 maggio in Italia e in 52 paesi del mondo una serie di iniziative di sensibilizzazione sull’importanza delle piante nella vita dell’uomo. Ricerca medica e agricola compresa.

Cinquantadue i Paesi aderenti – dall’Irlanda a Libano, dalla Nuova Zelanda al Messico, dagli Stati Uniti al Giappone – e ben 226 gli istituti di ricerca coinvolti, con l’università di Milano a fare da capofila: almeno per quanto riguarda l’Italia e l’Europa. Quasi novecento gli eventi in programma nel mondo: di cui 89 soltanto in Italia.

La giornata mondiale delle piante, che si celebra il 18 maggio, non è meno importante di quelle che si dedicano a tante malattie. Dal mondo vegetale, infatti, l’uomo trae cibo, legno, tessuti, principi attivi di farmaci e cosmetici. Ma, aspetto ben più importante, dal verde che ci circonda deriva l’ossigeno che ci tiene in vita. L’esistenza sulla terra, dunque, dipende dalle piante. È da questo messaggio che comincia una settimana densa di appuntamenti, tra i vari atenei, orti botanici, musei e centri di ricerca della Penisola. In tutta Italia, da Palermo a Trento, l’attenzione  sarà rivolta al verde che ci circonda.

Approfondimenti sulle piante medicinali e miti e simbologia legata alle piante, pittura botanica ad acquarello e composizioni floreali, preparazione dei saponi e uso degli aromi in cucina. Tutti questi temi saranno affrontati da oggi e fino al 24 maggio, con diversi focus rivolti soprattutto ai bambini. L’obiettivo è sensibilizzare i più giovani circa l’importanza della ricerca in agricoltura, cui viene destinato soltanto il 5% dei fondi. «Molti ragazzi non sanno quante le piante siano importanti per la nostra vita – afferma Martin Kater, docente di genetica all’università statale di Milano alla guida del gruppo di ricerca che si occupa dello sviluppo molecolare nel riso e coordinatore nazionale del Fascination Plants Day -. La ricerca medica è importantissima, ma quella in ambito agricolo non è da meno. Da tempo si parla dell’aumento di popolazione in corso sulla terra, che secondo diversi studiosi porterà ad avere nove miliardi di abitanti nel 2050. Lo sviluppo della civiltà deve andare di pari passo a una maggiore attenzione al mondo vegetale che ci circonda».

Le piante sono innanzitutto affascinanti. Da un piccolo seme gettato a terra, possono crescere molte foglie. Questo succede alle erbe come ai grandi alberi, ai fiori ornamentali o alle colture essenziali per la sopravvivenza: dell’uomo e degli animali, erbivori prima e carnivori poi (che dei  primi spesso si alimentano). I biologi vegetali stimano l’esistenza di quasi 250mila specie differenti di piante. Da molte di esse abbiamo imparato a trarre alimenti (energia), materiali da lavoro (resina, gomme) e benefici (farmaci). Ma conoscerle permette anche di evitare il contatto, quando queste rilasciano sostanze velenose con cui si difendono dagli attacchi dell’uomo e di altri animali. O di fronteggiare le emergenze ambientali, come quelle che stanno riguardando gli ulivi nel Salento (colpiti dal batterio xylella fastidiosa) e gli agrumeti della Sicilia orientale (attaccati dal virus della tristezza). Nel corso della settimana, vista anche la concomitanza con Expo, diversi saranno gli appuntamenti dedicati a sottolineare l’importanza delle piante anche per l’alimentazione.

Per ottenere più cibo entro il 2050, infatti, non ci sono alternative: occorre incrementare la resa agricola senza sacrificare altri terreni. Per fare ciò, è necessario affidarsi alla ricerca, in grado di selezionare le piante in grado di crescere in condizioni non ideali: come la siccità, l’eccesso di acqua che accompagna le inondazioni, l’assenza di fosforo dai terreni e lo stress salino che si ha quando le acque di mare sconfinano nei terreni agricoli. E per far fronte agli effetti del cambiamento climatico, dell’inquinamento e dell’urbanizzazione, non resta che tutelare le foreste, oggi troppo spesso eliminate senza una valida ragione. Qualunque sia il punto di osservazione, il futuro dell’uomo passa da un maggiore rispetto e da una più ampia conoscenza delle piante.

Ecco perché una settimana dedicata a loro non può che far bene, ai più piccoli come agli adulti.

Twitter @fabioditodaro

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