(Ri)coltivare lattuga, patate, cipolle e altri ortaggi anziché buttarli via è un ottimo principio per ridare nuova vita e riportarli in tavola. Ecco come fare e quali sono le piante che meglio si prestano a questa tecnica antispreco
Coltivare dagli scarti è possibile. Ci sono diversi tipi di verdure che si prestano a quella che viene chiamata regrowing, una tecnica che abbina i principi dell’economia circolare al giardinaggio. Il fine è ricoltivare piante che altrimenti, normalmente, finirebbero in pattumiera, spesso accrescendo il fenomeno dello spreco alimentare: parliamo di patate con gli “occhi”, di cipolle che hanno germogliato, di sedano o del finocchio che è un po’… passato, del ciuffo dell’ananas non commestibile.
Tutti possono cimentarsi: bastano poco tempo e pochissimi strumenti, facilmente reperibili, per mettere in pratica la “ricrescita”.
Cosa significa regrowing
“Ricrescita”, appunto. È questo il significato del regrowing, che si riferisce al principio di dare una nuova vita agli avanzi di frutta o verdura, invece di buttarli via. È possibile far ricrescere alcuni tipi di frutta e verdura.
Il regrowing è ottimo anche dal punto di vista della sostenibilità, perché permette di evitare gli sprechi in cucina Per iniziare, di solito basta un bicchiere d’acqua sul davanzale della finestra perché lattuga, porri e simili germoglino di nuovo.
Sebbene ci sono diverse verdure e anche qualche frutto che è possibile far ricrescere dai rifiuti, non tutto si presta: bacche e frutti carnosi (come pere, melone, anguria…) non possono ricrescere dagli scarti, ma propagati attraverso semi.
Seppure alcune verdure probabilmente non raggiungeranno le loro dimensioni originali complete una volta coltivate, in ogni caso questa tecnica permette di riutilizzare scarti di cucina, risparmiando sulla spesa, permettendo di coltivare senza l’apporto di sostanze chimiche.
Specie di frutta e verdura che ricrescono
Alcune piante possono riprodursi tramite moltiplicazione vegetativa, una modalità che consiste nella frammentazione del corpo e nel distacco di porzioni capaci di svilupparsi in nuovi individui simili. È questo il principio del regrowing. Ma quali sono le specie che si possono far “rinascere”? Patate, cipolle e cipollotti, lattuga, sedano, carote, rape, barbabietole, erbe aromatiche si prestano particolarmente bene. Cosa serve per la “ricrescita”? Pochi strumenti, utili per alcune specie e non per tutte: un barattolo, un contenitore poco profondo, terreno e, naturalmente, scarti alimentari.
Patate
Quando si coltivano patate dagli scarti è bene scegliere quelle che hanno più “occhi”, ovvero i piccoli germogli che compaiono. Dopo aver osservato che non ci sia presenza di muffa, occorre tagliare la parte della patata che presenta i germogli in piccole sezioni da 2-3 cm e, poi, lasciare asciugare le talee di patata per qualche giorno, assicurandosi che la parte carnosa della patata sia esposta all’aria.
Una volta che la patata non sarà più umida al tatto, si potrà passare alla fase successiva, in cui vanno interrati a una profondità di circa 7-8 centimetri, con il germoglio rivolto verso l’alto. Oppure si possono inserire degli stuzzicadenti in ogni lato del pezzo di patata e messi sopra un bicchiere d’acqua, con i tuberi sommersi mentre il resto della patata deve rimanere all’asciutto. A questo punto è necessario attendere che le radici crescano nell’acqua e che alcune foglie spuntino superficialmente (ci vorranno 1-2 settimane circa).
Una volta che la patata ha radicato bene, si trapianta in un vaso o in giardino e poi si deve annaffiare in modo che il terreno rimanga umido.
Sedano
Per far ricrescere il sedano si deve partire tagliando la base, tenendo circa 2-3 cm di fondo, e ponendola in una ciotola d’acqua poco profonda, senza immergere. Occorre sostituire l’acqua ogni due giorni. Quando si cominciano a vedere radici, nuove foglie e germogli, è il momento di trapiantare nel terreno.
Cipolle
Quando le cipolle presentano già i germogli è il momento di farle ricrescere. Dopo averle sbucciate, si estraggono i bulbi in un recipiente contenente un po’ d’acqua, con il germoglio verso l’alto. Una volta che saranno spuntate le radici, si può piantare in vaso.
Porri
Si parte, tagliando il porro 4/5 centimetri sopra la radice (c’è anche chi consiglia di lasciare qualche cm in più), che andrà immersa in un bicchiere d’acqua, mentre lo stelo dovrà restare all’asciutto. Così disposto, il bicchiere va posto in un posto luminoso, come il davanzale di una finestra. Sarà necessario cambiare l’acqua ogni 2 giorni e attendere una settimana circa per vedere crescere le radici. A quel punto, il porro è pronto per essere posto in un vaso o in giardino.
Aglio
Capita che gli spicchi d’aglio germoglino. A quel punto occorre interrarli con il germoglio verso l’alto, in un vaso, ricoprendoli con uno strato di 2-3 cm di terra e annaffiare bene. Il vaso, a quel punto, va posto in un punto soleggiato, avendo cura di bagnare in modo che il terriccio resti sempre umido. Allo spuntare delle nuove foglie, si possono utilizzare in cucina in alternativa all’erba cipollina.
Carote, rape, barbabietole e altri ortaggi da radice
Le verdure a radice crescono bene dagli scarti. Per prima cosa, si deve tagliare la carota, la rapa o la barbabietola per circa 4-5 cm dalla parte superiore. Poi vanno poste in un bicchiere o in una ciotola contenente acqua, mantenendo immersa la parte tagliata. Anche in questo caso è bene collocare il contenitore in un posto luminoso, avendo cura di cambiare l’acqua ogni 2/3 giorni, dando il tempo di far crescere le radici. Quando le radici spunteranno e si saranno rassodate, è il momento di trapiantare le cime nel terreno.
Lattuga e altre verdure a foglia verde
Sono specie che ricrescono facilmente in acqua. Per prima cosa, taglia il fusto della lattuga, mettendolo in una ciotola con acqua, ponendolo in un luogo soleggiato, sostituendo l’acqua ogni 2-3 giorni, nebulizzando un po’ anche le foglie. Basta aspettare solo pochi giorni e si assisterà alla nascita di foglie e radici. La lattuga, a questo punto, va piantata in giardino o in vaso.
Basilico, menta e altre erbe aromatiche
Le erbe aromatiche sono davvero facili da far ricrescere. Basta tagliare uno stelo lungo circa 8 centimetri e metterlo in un barattolo d’acqua, posizionandolo in modo che riceva luce solare diretta. Anche in questo caso, bisogna rinnovare l’acqua, meglio se ogni 1-2 giorni, mantenendo le foglie ben al di sopra dell’acqua e, una volta che gli steli saranno cresciuti di circa 5 cm, si vanno a trapiantare nel terreno.
Ananas
Col regrowing è persino possibile coltivare un ananas. Basta tagliare, alla base, il ciuffo e, dopo aver ripulito la base dalle foglie più basse (per 1-2 cm) e posizionarlo in un bicchiere, con la base a contatto con l’acqua. Nel giro di un paio di settimane dovrebbero nascere delle radici e la pianta sarà pronta per essere trasferita in un vaso contenente terriccio, inserendo tutta la parte con le radici, o, meglio, in giardino, in un luogo ben soleggiato. A quel punto occorrerà avere un po’ di pazienza per avere un frutto: ci vorranno, infatti, almeno un paio d’anni.
Andrea Ballocchi