Promossa da "Il Fatto Alimentare" e da Great Italian Food Trade, ha già superato quota 110.000 firme
Che la discussione sugli oli di palma sia di grande attualità lo dimostra anche l’attivismo dei cittadini e dei consumatori soprattutto su internet e sui social network.
Ma anche le associazioni e i media nazionali non sono da meno. Qualche mese fa la testata Il Fatto Alimentare e la Great Italian Food Trade hanno lanciato una petizione online sulla piattaforma internazionale Change.org nella quale si chiede al Ministero della salute e agli enti pubblici di disporre l’esclusione dalle pubbliche forniture (mense scolastiche, ospedaliere e aziendali di alimenti) di prodotti che contengano olio di palma. Nella petizione si chiede inoltre al Ministero delle politiche agricole e agli altri Stati membri dell’Unione Europea di aderire subito alle Linee Guida del CFS (Committee on World Food Security) – FAO, per una gestione responsabile delle terre, delle foreste e dei bacini idrici, ai supermercati di escludere dalle forniture dei prodotti con il loro marchio (private label) l’olio di palma e alle industrie agroalimentari di impegnarsi a riformulare i prodotti senza il suo utilizzo , affinché il cibo “made in Italy” possa davvero distinguersi come buono e giusto.
«Bisogna bandire l’olio di palma dai prodotti alimentari – commenta l’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare e fondatore di Great Italian Food Trade come stanno facendo già alcune catene di supermercati che lo hanno escluso dai prodotti a loro marchio. L’olio di palma, essendo molto ricco di grassi saturi, è nocivo come dimostrano anche recenti ricerche».
Per ora l’hanno firmata oltre 110.000 persone.