Wise Society : Nessuno tocchi l’etichetta!

Nessuno tocchi l’etichetta!

di Michele Novaga
5 Luglio 2013

Continua la campagna per la raccolta firma che difende i consumatori e li aiuta a capire l'origine dei prodotti grazie all'etichetta

Sono già 80.000 coloro che hanno aderito a Ioleggoletichetta, la campagna di raccolta firme lanciata con l’intento di aiutare i consumatori a risparmiare ed aumentare la trasparenza e la consapevolezza di ciò che acquistano. A partire, appunto, dalle informazioni riportate sull’etichetta dei prodotti. Lo scopo è quello di impedire che, con l’entrata in vigore alla fine del 2014 del nuovo Regolamento Europeo, venga tolta anche ai consumatori italiani la possibilità di risalire al produttore grazie all’indicazione obbligatoria di riportare sull’etichetta lo stabilimento di produzione.

Indicazione preziosa dato che la conseguenza di questa legge si può riscontrarla già oggi leggendo le etichette di alcuni prodotti fabbricati in Europa e venduti in Italia che non riportano nessuna traccia testuale relativa allo stabilimento di produzione ma solo un generico “Fabbricato in”. Solo su carni e derivati del latte si trova il numero del “bollo sanitario”: ma mentre in Italia c’è anche l’indicazione testuale della via dello stabilimento, sulle etichette dei prodotti europei no. Quali possibilità restano quindi al consumatore di conoscere il produttore attraverso il bollo sanitario? “Dovrebbe andare –commenta Raffaele Brogna promotore della campagna- sul sito internet del Ministero della Salute competente, scaricare l’elenco dei produttori e andare a cercare il numero riportato sull’etichetta per risalire al nome del produttore e alla via dello stabilimento”. Poco pratico e poco trasparente senza alcuna informazione testuale anche se ci sono alcuni marchi della Grande Distribuzione Italiana come Coop o Conad che fanno eccezione.
“Se l’informazione che identifica di fatto il produttore a partire dalla via dello stabilimento di produzione dovesse scomparire si verificherebbe un gravissimo passo indietro nella trasparenza verso i consumatori!”, conclude laconico Brogna.

 

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