Wise Society : Grana Padano, ideale per chi ha intolleranze al lattosio

Grana Padano, ideale per chi ha intolleranze al lattosio

di Mariella Caruso/Nabu
30 Marzo 2016

«Nove mesi di stagionatura ne fanno un prodotto per tutti ricco anche di calcio, zinco, vitamina B12 e leucina », spiega Maria Luisa Petroni, coordinatore del progetto nutrizionale del Consorzio di Tutela

È Dop, italiano, si produce in 32 province italiane di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto e, particolare non trascurabile, fa bene. Sempreché sia consumato nelle dosi consigliate. È il Grana Padano, “formaggio a pasta dura, cotta e a lenta maturazione”, come recita il disciplinare del Consorzio di Tutela. Il Grana Padano, però, come tutti i formaggi risente delle costanti avvertenze dei nutrizionisti sul consumo, e dell’aumento delle intolleranze al lattosio. «Ma il Grana Padano, dopo nove mesi di stagionatura, non contiene più lattosio e può essere consumato dagli intolleranti», spiega la nutrizionista Maria Letizia Petroni, coordinatore scientifico del progetto di educazione nutrizionale dell’Osservatorio Grana Padano, nonché consigliere nazionale della Società di Nutraceutica.

BASTA DEMONIZZARE IL CONSUMO DI FORMAGGI – Anche se una larga parte di medici, dietologi e nutrizionisti continuano a consigliare di evitare il consumo di prodotti caseari per evitare il sovrappeso e tenere a bada il livello di colesterolo, i formaggi non sono il male. «A livello scientifico ormai credo che non ci sia alcun dubbio sul fatto che non ci siano controindicazioni per il consumo da parte di una persona sana senza problemi di sovrappeso – continua Petrone -. Naturalmente seguendo le corrette raccomandazioni nutrizionali: i formaggi possono essere consumati come secondo piatto 3-4 volte a settimana». E, tra i formaggi, il Grana Padano, di cui nel 2015 ne sono state prodotte 4,8 milioni di forme con un aumento dell’export pari al 9%, è tra quelli con basso contenuto in grassi. «Viene prodotto partendo da latte parzialmente decremato e ha un tenore di grassi inferiore di un terzo rispetto ad altri formaggi stagionati», continua Petroni. «Il Grana Padano, infatti – spiega – è proporzionalmente più ricco in proteine che in grassi: una porzione da 40/50 grammi è un secondo piatto perfettamente equilibrato per un adulto; 30/40 grammi per un bambino».

VERSATILITÀ – «Avendo il Grana Padano un contenuto molto alto di aminoacidi sono tanti gli abbinamenti possibili con altri alimenti – aggiunge la nutrizionista -. Con i cereali ci permette di costruire un monopiatto: l’ideale è un pasto con riso e due cucchiai di Grana». E il Grana è adatto anche nelle diete a basso contenuto di colesterolo. «Una porzioni di 50 grammi contiene 85 milligrammi di colesterolo, solo un terzo dei 300 milligrammi concessi a chi deve seguire un regime controllato – spiega -. Inoltre è ricco di calcio (600 milligrammi per 50 grammi: l’assunzione consigliata fino ai 64 anni è di 1 grammo al giorno), di vitamina B12 che ne fa un alimento ideale per i vegetariani e povero di sodio che lo rende adatto sia a chi soffre di ipertensione, sia nell’alimentazione per i bambini nei primi anni di vita perché aggiunto alle verdure contribuisce a rendere sapidi i piatti senza l’utilizzo del sale».

IN GRAVIDANZA E NELLE DIETE IPOCALORICHE – Grazie al calcio, alla vitamina B12 e allo zinco che vi sono contenuti, uno spuntino con il Grana Padano (stando attenti a rimanere nelle dosi settimanali consigliate) aiuta anche «a tamponare le acidità e le nausee legate al periodo della gravidanza». «In fase di allattamento, invece – sottolinea – consumarne 16 grammi al giorno serve alle nutrici come protezione dall’aumento di peso». Infine, nelle diete ipocaloriche, uno spuntino a base di Grana, conclude Petroni, «contribuisce a tenere a bada la fame grazie alla leucina che permette di non arrivare affamati ai pasti e a mantenere la massa magra integra».

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