Permettono di avere sempre in casa germogli freschi, pronti per essere consumati. Ce ne sono di tutti i tipi e le tasche, basta semplicemente trovare quello più adatto alle proprie necessità ed abitudini
I germogli sono considerati un’autentica risorsa di benessere: straordinariamente ricchi di nutrienti, questi piccoli concentrati di vitalità sono una fonte naturale di vitamine, minerali, enzimi e antiossidanti, con una concentrazione nutrizionale superiore del 10 -15% rispetto al vegetale adulto. Il processo di germogliazione infatti aumenta significativamente la biodisponibilità dei nutrienti presenti nei semi, rendendoli più facili da assorbire per il nostro organismo. Aggiungere germogli alla dieta quotidiana non solo arricchisce il valore nutrizionale ed il sapore dei pasti – sono ottimi per insalate, sandwich, zuppe e contorni – ma contribuisce anche a migliorare la digestione, rafforzare il sistema immunitario, disintossicare l’organismo, stimolare la diuresi e tenere a bada il colesterolo. Inoltre è possibile coltivarli a casa, anche se si vive in città e non si hanno grandi terrazze: basta procurarsi un germogliatore.
Cos’è un germogliatore e a cosa serve
Come suggerisce il nome, i germogliatori sono contenitori che servono per far germogliare i semi di varie specie di piante – come soia, grano, porro, rucola, cipolla, fagioli, piselli, broccoli, ravanelli, trifoglio, lenticchie, barbabietole – evitando la formazione di muffe ed ottimizzando gli spazi. Questo strumento permette di coltivare germogli freschi e nutrienti in modo semplice e veloce, rendendoli disponibili tutto l’anno.
Come funziona
Prima di introdurre i semi nel germogliatore è bene tenerli in ammollo nell’acqua per il tempo necessario, solitamente una notte. La mattina seguente, la semenza va scolata e riposta all’interno dello strumento.
I semi per gemmare hanno bisogno di luce, ma bisogna stare attenti a non esporli ai raggi diretti del sole e a fonti di calore eccessive. Ogni tipo di semente germoglia in tempi diversi l’importante è avere cura di vaporizzarla una o due volte al dì. Nell’arco di qualche giorno, ad ogni seme spunterà la propria radichetta e infine le prime foglioline: ecco il segnale che i germogli sono pronti per essere consumati!
Tipi di germogliatori
Esistono diversi tipi di germogliatori, ognuno con caratteristiche specifiche, tutti molto validi; ampie le opzioni anche per quanto riguarda i materiali: si spazia dal tessuto, alla plastica, dalla ceramica, al vetro e alla terracotta. Prezzo, praticità e comodità influiranno sulla scelta più adatta alle proprie esigenze e preferenze.
Quando si tratta di scegliere quello da comprare, è importante considerare le proprie esigenze e preferenze. Per chi è alle prime armi o ha un budget limitato, i germogliatori “fai da te” in vetro o plastica sono opzioni eccellenti. Chi invece cerca praticità e vuole investire un po’ di più, può optare per un germogliatore elettrico o automatico. Comunque tutti rappresentano un ottimo investimento per chi desidera migliorare il proprio benessere con alimenti freschi e nutrienti. La varietà di modelli disponibili permette di scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze, rendendo la germogliazione domestica un processo semplice e accessibile a tutti. Vediamo qualche modello.
Germogliatore fai da te in plastica
I germogliatori fai da te sono una soluzione economica e sostenibile per chi desidera iniziare a coltivare i propri germogli. Per realizzare un germogliatore casalingo, basta utilizzare due vaschette di plastica impilate, con quella superiore – dove si poggiano i germogli – forata nella parte sottostante per far drenare l’acqua nella vaschetta inferiore. In tal modo sarà sufficiente versare dell’acqua nella vaschetta più in alto per poi svuotare quella che funge da raccoglitore. Con questo metodo i semi, che rimangono sempre fermi, lasciando che l’acqua dreni nella vaschetta sottostante, cresceranno in verticale come tanti fili d’erba.
Germogliatore fai da te in vetro
Il germogliatore in vetro è uno dei più diffusi e apprezzati per la sua semplicità e trasparenza, in quanto permette di monitorare il processo di germinazione. È sufficiente avere un barattolo di vetro ed una garza, una retina o un tessuto, che servirà per facilitare il risciacquo dei semi e garantire una buona ventilazione.
Una volta alloggiati i semi nel barattolo, bisogna fissare con un elastico la retina o la garza sull’apertura del vaso: in tal modo quando si annaffieranno – due volte al giorno – sarà sufficiente girare il vaso per far uscire l’acqua in eccesso attraverso il tessuto, che invece bloccherà i semi. Questo metodo richiede un po’ più di attenzione e cura, poiché bisogna sciacquarli più volte al giorno e assicurarsi che abbiano una buona aerazione per evitare la formazione di muffe.
Con questo metodo, i semi vengono mossi ogni volta che si annaffiano e per questo tenderanno a crescere in forma disordinata, come tanti piccoli ricci, perché ogni volta dovranno cambiare direzione per puntare verso l’alto.
Il Germogliatore a ripiani
Interessanti anche i germogliatori caratterizzati dalla presenza di diversi ripiani collocati l’uno sull’altro. In commercio si trovano per lo più in plastica o terracotta (che garantisce un livello di umidità superiore) e ciascun ripiano è contraddistinto da feritoie che consentono di far defluire l’acqua in eccesso nel modo migliore; inoltre attraverso questi fori avviene anche una corretta ossigenazione. In ogni ripiano è possibile far germogliare diverse varietà di semi ed è la scelta perfetta per chi non vuole sacrificare troppo spazio, pur coltivando differenti tipologie, sia per epoca di germinazione, che per dimensione.
Germogliatore elettrico
I germogliatori elettrici sono dispositivi dotati di un sistema automatico di irrigazione e ventilazione. Questa tipologia è perfetta per chi desidera approcciarsi a questa pratica senza troppi sforzi, poiché regola automaticamente i cicli di umidificazione e asciugatura, garantendo un ambiente ottimale.
Sono molto simili ai classici germogliatori a ripiani, ma completamente chiusi per garantire un effetto serra; inoltre sono dotati di speciali pompe che riutilizzano l’acqua e provvedono automaticamente all’irrigazione dei semi in fase di germogliazione. L’acqua da utilizzare nel germogliatore elettrico va inserita nella vaschetta inferiore e cambiata ogni due o tre giorni. Un apposito sistema convoglia l’acqua fino alla vaschetta posta più in alto dove l’elica rotante provvede a spruzzare l’acqua.
Alcuni modelli sono programmabili, inoltre esistono anche dei germogliatori automatici con ulteriori funzioni, come il controllo della temperatura e l’illuminazione LED per favorire la crescita. Questo tipo di dispositivo è ideale per chi desidera il massimo del controllo e della comodità, permettendo di ottenere risultati ottimali senza dover intervenire manualmente.
Paola Greco