Wise Society : Enogastronomia, 2 milioni di italiani fanno la spesa in campagna

Enogastronomia, 2 milioni di italiani fanno la spesa in campagna

di Ilaria Lucchetti
2 Luglio 2012

Più di 3 mila imprese difendono in questo modo le tradizioni agricole dall'estinzione

La crisi, ma anche il desiderio di riscoprire sapori antichi e genuini.

Sono queste le ragioni fondamentali che hanno portato due milioni di italiani ad acquistare prodotti agricoli direttamente nelle aziende. Numero che è stato registrato nei primi sei mesi dell’anno, da gennaio a giugno, e che quindi è destinato a crescere ancora.

I dati arrivano dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori – che rivelano anche l’identikit dell’acquirente “tipo”: 40 anni circa, titolo di studio alto e almeno un figlio piccolo. Il tasso di scolarizzazione è elevato, appunto, con il 25% di laureati. Di questi il 33% sono insegnanti, il 24% impiegati, il 19% pensionati, 9% liberi professionisti, 5% imprenditori e 3% studenti.

Il giro d’affari di questa enogastronomia alternativa è tuttora contenuto, ma l’appeal che esercita sui consumatori è forte. E le ragioni che spingono a comprare con la vendita diretta e tramite la filiera corta sono: i prezzi più ragionevoli (82%), la ricerca di cibi sani (73%), la singolarità dei sapori (52%) e, infine, l’occasione di trascorrere qualche ora all’aria aperta (47%).

Davvero molti e invitanti i gusti che si possono riscoprire. Dal cacio “marcetto” abruzzese al liquore di sambuco siciliano, dal sedano nero di Trevi all’annona calabrese fino alla focaccia di barbarià del cuneese. Che si possono portare a casa con un risparmio di 140 euro su un budget medio mensile per famiglia, destinato agli alimentari, di 467 euro. Equivalenti a 1.680 euro annuali.

E, se alla golosità dei sapori, si somma il taglio delle spese, il gioco è fatto.

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