Le "dritte" del nutrizionista del Cra-Nut Andrea Ghiselli per le ferie: al mare, all'estero e con i bambini
Tempo di vacanze, tempo di trasgressioni alimentari. E pure di inevitabili domande: qual è la dieta migliore per evitare contraccolpi? Quali cibi ci si può permettere senza correre il rischio di ingrassare? Cosa è meglio consumare se si trascorrono le ferie al mare? E se andassimo in montagna? E se la nostra meta, invece, è un paese estero? Cosa è giusto e cosa è sbagliato concedere ai bambini? «Non esistono risposte precise a domande di questo tipo – esordisce Andrea Ghiselli, medico nutrizionista e dirigente ricercatore del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut) –. È impossibile stilare una tabella distinguendo gli alimenti consentiti e non consentiti. Inoltre non ci sono differenze tra mare e montagna, lago o città per quanto riguarda la nutrizione. Capisco che in tanti vorrebbero sapere precisamente cosa fare e cosa non fare, ma le cose non stanno così. Al massimo, parlando di vacanze all’estero, in alcuni paesi ci si può trovare davanti ad aspetti igienico-sanitari diversi dagli standard cui siamo abituati, ma la nutrizione consigliata è sempre la stessa: dieta mediterranea».
BAMBINI. In vacanza si tende a essere più permissivi con le richieste alimentari dei bambini tentati da bevande gassate, gelati e merendine. Difficile per i genitori non soddisfare qualcuno dei loro desideri. C’è però un momento nel quale bisogna dire basta? «Non esiste un limite invalicabile in senso assoluto, ma è il buon senso che deve guidare le scelte di ogni genitore – dice Ghiselli -. Vanno benissimo bibite, gelati o merendine. L’importante è che se ne scelga uno soltanto tra di loro e non si sommino ad altre occasioni di consumare altri dolci, a parte naturalmente i biscotti o il pane e marmellata della colazione». Per quanto riguarda, invece, gli “spuntini” per i più piccoli sotto l’ombrellone la scelta migliore «è la frutta fresca accompagnata da acqua». Poi, naturalmente, tanto dipende dal tempo che trascorre da un pasto all’altro e quindi dal periodo di digiuno. «Ci vuole qualcosa di saziante e nello stesso tempo di fresco, per esempio uno yogurt. Se c’è un bar a disposizione, per esempio, va bene anche un gelato – continua Ghiselli -. A patto però di non consumarlo dopo pranzo».
UN PRANZO IN SPIAGGIA. Qual è il pasto ideale sotto l’ombrellone? «Deve essere leggero», questo il “consiglio” principe del dottor Ghiselli. «Il pranzo migliore in spiaggia è quello a base di frutta. Se si ha la possibilità di conservare gli alimenti va bene anche un panino con pomodoro e mozzarella, fresco e leggero. Ma anche in questo caso, dipende da dove ci si trova: se c’è a disposizione un ristorante si può scegliere anche un primo piuttosto leggero», aggiunge Ghiselli. C’è solo un veto assoluto: il consumo di alcol. «L’unico divieto è quello per le bevande alcoliche che con il caldo possono dare problemi anche gravi. Ovviamente parliamo di persone adulte, visto che per i giovani il divieto si pone da sé», chiarisce ancora Ghiselli. Il motivo è semplise. «La stragrande maggioranza dei malori in spiaggia sono provocati o facilitati dalle bevande alcoliche – spiega il nutrizionista -. Meglio, se proprio si vuole bere, riservare alla sera il consumo di alcolici, quando fa più fresco».
GRASSI E FRUTTA. Assodato che il consumo di frutta è fondamentale nella stagione estiva, sia per gli adulti sia per i bambini, quale tipo di frutta è quella da preferire? E, soprattutto qual è la giusta razione giornaliera. «La porzione tipo di frutta è normalmente di 150 grammi al netto degli scarti, ma ovviamente se deve costituire il pasto può essere ben superiore», dice Ghiselli. Se la frutta è l’alimento “principe” nei mesi più caldi, le “voci popolari” dicono di evitare i grassi. «Non esiste nulla al mondo che debba essere evitato, anche se l’argomento “alimento vietato e alimento concesso” piacciono molto al pubblico – ammette -. Si può dire che i grassi da consumare con maggiore frequenza sono gli stessi in tutte le stagioni: quelli insaturi, prevalentemente vegetali».
CONSIGLI PER LE VACANZE ALL’ESTERO. Le avvertenze dipendono dal luogo scelto come meta della vacanza. «Se la destinazione è in un paese dalle caratteristiche di sicurezza igienica dei cibi e delle acque simili alle nostre non c’è alcun consiglio particolare se non quello di provare i prodotti e le abitudini locali, conservando del sano buon senso per non esagerare – conclude Ghiselli -. In caso contrario bisogna stare attenti alle acque non in bottiglia, alle verdure crude. Insomma bisogna agire con più prudenza per evitare, o ridurre al minimo il rischio di tossinfezione».