Wise Society : Malattie Cardiovascolari: le donne ne muiono di più

Malattie Cardiovascolari: le donne ne muiono di più

di da Cnr.it
28 Settembre 2010

Nonostante il maggior rischio, la prevenzione cardiovascolare nel sesso femminile è minore. Il Cnr ha redatto un vadecum dedicato alla prevenzione

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte per le donne. Almeno il 44% dei decessi avviene per disturbi di questo tipo, mentre tra gli uomini la percentuale scende al 33%. Ogni anno muoiono in Italia 120.000 donne per malattie cardiovascolari. Tuttavia nonostante il maggior rischio, la prevenzione cardiovascolare nel sesso femminile è minore.

String of hearts, foto di Louise Docker

Da questa necessità di istituire un’efficace strategia di prevenzione, e in occasione della Giornata Mondiale del cuore, è nato un vademecum dedicato alla Prevenzione dell’infarto del miocardio nella donna, frutto della collaborazione tra Spp-Cnr e la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), di cui fanno parte cardiologi e internisti delle principali Università italiane.

«Il documento intende fornire al pubblico e agli operatori sanitari uno strumento completo e pratico e la prevenzione è un obiettivo spesso raggiungibile, poiché la corretta informazione è la base della prevenzione», aggiunge Maria Grazia Modena, direttore di Cardiologia dell’Università di Modena-Reggio Emilia e past-president della Società italiana di cardiologia. «Un dato allarmante in tal senso è che le donne colpite da infarto acuto hanno una maggiore mortalità poiché, per via di una sottostima del loro rischio da parte dei medici curanti,  ricevono un minor numero di indagini diagnostiche come la coronarografia e vengono trattate meno con farmaci fondamentali per prevenire le recidive come l’aspirina, i betabloccanti e le statine. Senza dimenticare che esistono malattie cardiovascolari tipiche delle donne, come la dissecazione spontanea delle coronarie e delle carotidi».

«Le donne sono poi svantaggiate nella tutela della loro salute» afferma Massimo Volpe, presidente della Siprec e direttore di Cardiologia del Policlinico Sant’Andrea dell’Università La Sapienza di Roma, «per alcuni fattori sociali, culturali e caratteriali, quali: il doppio lavoro domestico e fuori casa, la propensione a occuparsi prima dei problemi altrui che dei propri, un interesse prevalentemente orientato alla cura degli aspetti riproduttivi, la limitata partecipazione agli studi clinici sui nuovi farmaci, in cui se le donne non sono più escluse come poteva avvenire nelle sperimentazioni condotte negli anni ’70-’80, ancora oggi difficilmente rappresentano il 50% delle casistiche».

Il documento, oltre a ribadire l’importanza di un corretto stile di vita e di una terapia farmacologica mirata in caso di presenza di fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa, diabete e ipercolesterolemia, fornisce indicazioni su patologie specifiche da menopausa come le malattie autoimmuni, endocrinologiche o l’ipercolesterolemia. «In quest’ultima una dieta alimentare a basso contenuto di grassi deve però tenere in conto il fabbisogno di calcio, fondamentale contro l’osteoporosi», sottolinea il dottor Roberto Volpe. «L’assunzione di alimenti a ridotto contenuto lipidico ma ad adeguato tenore calcico, un appropriato apporto di vitamina D e una regolare attività fisica possono permettere di prevenire sia le malattie cardiovascolari sia l’osteoporosi».

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