Wise Society : Lokomat, la rieducazione robotizzata al Niguarda

Lokomat, la rieducazione robotizzata al Niguarda

di Ilaria Lucchetti
24 Febbraio 2012

Tecnologia al servizio della salute

Un robot per la riabilitazione delle persone colpite da lesioni al midollo spinale. Si tratta di Lokomat, un esoscheletro controllato elettronicamente e presente nei centri più avanzati del mondo, che da oggi è disponibile anche nell’Unità Spinale dell’ospedale Niguarda di Milano.

Circa 80mila i pazienti interessati in Italia, con un trend di 2mila nuovi casi all’anno. Persone che hanno riportato danni in seguito a incidenti d’auto o di moto, sul lavoro o durante l’attività sportiva. Ma anche bambini affetti da Spina Bifida o pazienti colpiti da neoplasie e malattie degenerative.

Lo strumento è dotato di caratteristiche tali per cui l’allenamento del paziente viene calibrato caso per caso e monitorato costantemente. Le singole ‘sedute’ sono registrate da un apposito software che fornisce al fisioterapista dati e informazioni sui progressi e i miglioramenti del malato. Inoltre è possibile regolare l’intensità del passo, dalla velocità alla frequenza fino all’escursione di anche e ginocchia. E per rendere l’allenamento più motivante, Lokomat può essere collegato a uno schermo che, come in un video-gioco, trasmette un’immagine virtuale della persona che lo sta usando e la posiziona in scenari esterni e più coinvolgenti, quali un parco o un bosco.

A differenza dei macchinari che l’hanno preceduto, questo robot ha diversi vantaggi nello svolgimento della terapia riabilitativa:

il paziente non si deve reggere sulle parallele, con grande dispendio di forze, mentre riprende a camminare;

non è “imbragato” dall’alto, con la conseguente alterazione dei passi;

e, infine, per usarlo è necessaria la presenza di un paio di operatori soltanto.

Oltre al Niguarda, l’esoscheletro è presente al Galeazzi di Milano (per altre patologie), al CTO di Torino, a Bergamo, Novara, Crotone, S.Giovanni Rotondo (Foggia) e in ulteriori venti centri ospedalieri.   A dimostrazione che la sanità italiana, sostenuta dai finanziatori privati come avvenuto in questo caso, può competere seriamente con i centri di eccellenza all’estero.

Presente alla cerimonia, anche Luca Barisonzi, il caporal maggiore degli Alpini che nel gennaio del 2011 venne ferito gravemente in Afghanistan e che si è impegnato in prima persona per la raccolta fondi a favore di Lokomat.

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