Wise Society : Fibra di bambù per l’abbigliamento: la linea di wearessential

Fibra di bambù per l’abbigliamento: la linea di wearessential

di Redazione Wise Society
19 Dicembre 2014

Dal mondo dello Yoga una linea di abbigliamento dal design ergonomico e rispettosa dell’ambiente

Non solo cibo per i panda. Da oggi il bambù viene usato anche per confezionare abiti, maglie, top, completi e stole dai tagli lineari. Morbida come seta al tatto, altamente traspirante che evita la tendenza ad accumulare umidità e sudore rimanendo fresca d’estate e calda d’inverno, la fibra del bambù contiene la pectina del miele, salutare per la pelle e impermeabile ai raggi U.V. Ma grazie al fatto di crescere in pochi centimetri di terra e in condizioni atmosferiche estreme e con limitatissimo bisogno di irrigazione, la sua coltivazione è altamente sostenibile. Senza contare che le sue proprietà antibatteriche rendono superfluo l’uso di fertilizzanti e pesticidi consumando quattro volte più C02 degli alberi e producendo il 35% di ossigeno in più.

bambù

Foto di zoo_monkey / Unsplash

Fibra di bambù e abbigliamento: come nasce wearessential

Ed è con il tessuto ricavato dalla fibra di bambù – ma anche con altri come il cachemire e il cotone – che viene realizzata la linea Wearessential creata da Elena Vitale, appassionata dell’antica pratica orientale e con una forte sensibilità verso la social responsibility che sostiene attraverso attività e studi nel corporate. Una linea con capi lavorati con tutta la qualità artigianale italiana dedicata alla donna e dove ogni indumento viene cucito con cura e controllato nei minimi dettagli.

Linea di abbigliamento in fibra di bamboo

Foto Wearessential

Si tratta di capi pensati per essere indossati in qualsiasi momento e ovunque come recita il claim in inglese ‘multiwear, anytime, anywhere’. Ma soprattutto durante la pratica dello yoga a cui è dedicata una intera linea (yogaessential) in cui sono rappresentati i quattro punti cardine equilibrio-evoluzione-energia-essenza per favorire il flusso dell’energia  vitale con il movimento del corpo e ritrovare l’armonia.

«Ciascuno di questi elementi richiama un disegno yoga originale arricchito dal simbolo AUM, che è il comune denominatore di una storia di prodotto fatta di pratica, etica e qualità. Ci siamo ispirati ad alcuni particolari raffigurati su antichi tessili indiani di una collezione personale, legandoli a questi valori insiti nello yoga», racconta a wisesociety.it Elena Vitale. Che aggiunge: «Tra i nostri progetti futuri c’è anche il potenziamento del progetto Yoga Fusion di Linda Germanis,  che utilizza lo yoga in maniera terapeutica, come processo di riconciliazione e reintegrazione  per la risoluzione dei conflitti nei paesi del terzo mondo».


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