Wise Society : Osas: i pericoli delle apnee ostruttive del sonno

Osas: i pericoli delle apnee ostruttive del sonno

di Fabio Di Todaro
14 Dicembre 2021
SPECIALE : Disturbi del sonno

Di questa patologia si stima che in Italia sia affetto circa il venti per cento della popolazione. Giusta diagnosi, adeguata terapia e dieta equilibrata i rimedi

L’argomento è sempre attuale. Secondo alcuni recenti studi, il cinque per cento della popolazione italiana è soggetta ad apnee da sonno. Essendo un problema non avvertibile dal soggetto, potrebbe essere sottostimato e quindi potenzialmente molto pericoloso, soprattutto perché può portare a sonnolenza durante il giorno e a colpi di sonno potenzialmente letali quando ci si trova alla guida. Non è quindi un caso l’Italia ha recepito una direttiva Europa che obbliga le persone che soffrono di apnee ostruttive a sottoporsi a un approfondito controllo medico durante il rilascio o il rinnovo della patente. Ma procediamo con ordine e scopriamo cos’è l’Osas, ovvero la sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

Apnee da sonno

Foto iStock

Osas e apnee del sonno: cosa sono?

Cosa significa Osas? L’acronimo, come avrete intuite, sta per sindrome delle apnee ostruttive del sonno, una patologia cronica associata al russamento, caratterizzata dalla comparsa di ripetuti episodi ostruttivi durante il sonno, che provocano l’interruzione del respiro. Ha un’alta prevalenza e si stima che in Italia sia affetto circa il venti per cento della popolazione.

Una patologia pericolosa

Purtroppo la sua pericolosità è sottostimata e l’unico handicap che si mette in evidenza è il russamento, considerato quasi come inevitabile nell’essere umano e curiosa fonte di discordia nelle relazioni di coppia. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno può invece essere correlata a fattori di rischio, quali obesità, ipertensione, diabete, che causano gravi ripercussioni per la salute: come l’infarto miocardico o l’ictus cerebrale.

Le conseguenze

Le apnee del sonno determinano alterazioni respiratorie e cardiocircolatorie che frammentano la fisiologica funzione del sonno, con conseguente sonnolenza diurna e riduzione delle performance intellettive. Questi sintomi, nascosti e sottovalutati dai più, sono alla base di un’alta percentuale di incidenti stradali che, secondo l’Istat, sono quarantamila in Italia e circa 240mila in tutta l’Unione Europea. Al punto che oggi c’è chi inizia a definire l’Osas come il «silent-killer» della strada.

donna che dorme

Foto di Gregory Pappas / Unsplash

Osas: cura e diagnosi delle apnee del sonno

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è diagnosticabile e curabile sia con metodi invasivi chirurgici sia con terapia medica e ortodontica. Tutto ciò a patto però di riconoscersi malati. Un passaggio non sempre scontato, se – denuncia Assotir sulla base di un’indagine svolta da Philips – su trentaduemila medici di famiglia soltanto uno su dieci dichiara di conoscere approfonditamente questa malattia e il resto vorrebbe saperne di più.

Ecco perché le diagnosi sono spesso tardive, con rischi crescenti – è facile capire perché – per il paziente, ma anche per chi lo incrocia sulla strada. È per questo motivo che l’Italia – recependo una direttiva europea del luglio 2014 – ha deciso di ritirare la patente a chi soffre di apnee notturne, se durante il giorno sono causa di eccessiva sonnolenza. Una decisione giusta, ma dalla realizzazione quasi impossibile.

Spesso chi soffre del disturbo non lo sa e i centri accreditati per valutare l’effettiva presenza della malattia attraverso un esame specifico (la polisonnografia) sono molto pochi.

Osas: colpo di sonno

Photo by iStock

L’importanza dell’alimentazione

Detto ciò, e fatta chiarezza su come si possa arrivare alla diagnosi di sindrome delle apnee notturne, l’unica arma a disposizione di tutti (affetti da Osas e non) è fare in modo di riposare un numero di ore ogni notte.

Importante, in tal senso, è anche ciò che si mangia a cena. Il pasto non deve essere abbondante e, come dichiara Luigi Ferini Strambi, direttore del centro di medicina del sonno e ordinario di neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, «dovrebbe escludere alcol, caffè, cioccolato, cacao, tè, curry, pepe, paprika, alimenti in scatola, patatine e salatini». Favorenti il riposo sono invece pasta, riso, pane, orzo, lattuga, radicchio rosso, cipolla, aglio, zucca, rape, cavolo, crucifere, formaggi freschi, yogurt, uova bollite.

Twitter @fabioditodaro

Articolo originale pubblicato il 20 aprile 2016

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