Wise Society : Dagli scarti di mute da sub e ombrelli, nascono borse etiche

Dagli scarti di mute da sub e ombrelli, nascono borse etiche

di Maria Enza Giannetto/Nabu
29 Maggio 2018

Arriva sulla piattaforma di crowfounding Ulule il progetto Portatelovunque di Chiara Di Cillo che recupera materiali di scarto da trasformare in oggetti di moda

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L’idea di Chiara Di Cillo creare pochette, borse etiche e altri accessori realizzati utilizzando tessuti recuperati dagli scarti è scaturita da un’esigenza personale legata a un’abilità creativa coltivata sin da piccola, Ufficio stampa PressPlay

«Faccio del riuso il mio mantra, della mia allergia al nichel la cartina al tornasole nella scelta dei materiali. La musica è la mia cifra stilistica: visto che le mie borse etiche hanno il diametro dei 33 giri e ognuna è associata ad una canzone». Se si dovesse scegliere una sintesi per la filosofia creativa che ha portato l’imprenditrice creativa Chiara Di Cillo a fondare e brevettare il marchio “Portatelovunque” non potrebbe che essere questa.
L’idea di pochette, borse e altri accessori realizzati utilizzando tessuti recuperati dagli scarti è scaturita da un’esigenza personale legata a un’abilità creativa coltivata sin da piccola.

«Ho sempre  avuto – racconta l’imprenditrice romana – una forte propensione per i lavori creativi e manuali, ma soprattutto per il recupero di materiali di scarto. Cresciuta con una mamma appassionata di modernariato e un papà “aggiusta tutto” per vocazione, ho deciso di intraprendere una professione che permettesse alle idee di prendere forma nelle mie mani. Ma non è tutto – continua – sono allergica al nichel da tempo, il che vuol dire che non vado “d’accordo” con componenti metallici e che devo seguire una dieta priva di alimenti che lo contengono. Ho sempre avuto una vita frenetica e sono abituata a portare con me il pranzo. Per rispondere a tutte queste esigenze ho realizzato la prima borsa che da tracolla si trasforma in zaino, grazie al recupero di una muta da sub regalatami da un’amica, di cui ho sfruttato le caratteristiche impermeabili e termiche. Così ho creato una borsa che potesse fungere anche da porta pranzo, che fosse di design, realizzata artigianalmente, eco-sostenibile, ma soprattutto unica e versatile. Nel 2015, dopo aver vinto il bando “Lazio Creativo“,  ho deciso di vestire i panni di imprenditrice creativa, fondando il marchio».
Nel tempo la “famiglia” si è allargata: pochette, bustine, mousepad, porta bottiglie e porta birre indossano sorrisi e vanno a tempo di musica. Così come le borse etiche, anche gli accessori vengono infatti realizzati utilizzando tessuti recuperati dagli scarti di piccole, medie e grandi aziende e privati. «Se i clienti mi danno un tessuto che vogliono recuperare offro uno sconto in cambio per incentivare il riciclo».
Ogni materiale di recupero è scelto non solo per l’estetica, ma anche per le proprietà tecniche: la maggior parte infatti sono impermeabili e molto resistenti. Inoltre, tutti i prodotti sono nichel free e senza parti metalliche. «Sono partita – continua  – da vecchie mute regalatemi da un’amica sub, da allora non abbandono più lo scuba perché ha ottime proprietà termiche, impermeabili e di resistenza. Utilizzo maggiormente materiali appartenenti al mondo della nautica o tappezzerie di macchine d’epoca e non. Ultimamente ho avuto ottimi risultati dal recupero di vecchi ombrelli».
Il progetto è approdato su Ulule, la principale piattaforma di reward-based crowdfunding d’Europa, con una campagna che servirà a raccogliere i preordini della nuova collezione e a sostenere il progetto di inclusione sociale sviluppato con la sartoria romana “Lakruna“, una cooperativa sociale che lavora per l’inserimento lavorativo di donne che provengono da percorsi di fragilità. Il crowfunding di Portatelovunque sostiene infatti il progetto di che, inaugurato nel 2011, coinvolge donne che provengono da percorsi di fragilità, in collaborazione con il Dipartimento Salute Mentale UOC D6 e il gruppo di Auto Mutuo Aiuto “AMA FARE”. Queste sarte esperte hanno avuto la volontà e la tenacia di trasformare l’attività laboratoriale di sartoria, svolta per anni nel Centro Diurno

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Borse etiche Portaleovunque: Chiara Di Cillo ha realizzato la prima borsa che da tracolla si trasforma in zaino, grazie al recupero di una muta da sub regalatale da un’amica, di cui ha sfruttato le caratteristiche impermeabili e termiche. foto: Ufficio stampa PressPlay

Sperimentale “Gattamelata” di Roma, in una vera impresa sociale e dal 2016 il progetto è sostenuto da ATON cooperativa sociale ONLUS: per Portatelovunque si occupano di realizzare tutte le cuciture finali degli accessori.

«Spero in futuro – conclude l’imprenditrice – di fare sempre e comunque prodotti “sorridenti” e di continuare a coniugare l’etica all’estetica e sensibilizzare la gente al recupero di materiali o oggetti mandati in pensione troppo presto che hanno ancora molto da dire. Da qui a qualche anno mi piacerebbe aprire dei punti vendita monomarca e collaborare con molte più realtà operanti nel sociale».

 

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