Wise Society : Quell’orto coltivato a scuola che rende gli alunni più svegli e curiosi

Quell’orto coltivato a scuola che rende gli alunni più svegli e curiosi

di Redazione Wise Society
18 Febbraio 2015

Sono 507 le scuole che aderiscono al progetto “Orto in condotta” di Slow Food in cui i bambini apprendono a coltivare nel rispetto della natura e dell'ambiente

Quando 10 anni fa Slow Food lanciava il progetto “Orto in condotta” coinvolgendo le scuole primarie e dell’infanzia, erano ancora pochi gli istituti scolastici che vi avevano aderito.

Ma in questi 10 anni è stato un crescendo di consensi tanto che il numero delle scuole in cui si coltivano orti è arrivato a 507 e oggi sono migliaia gli alunni che imparano oltre a disegnare, leggere, scrivere e contare il tema dell’amore e del rispetto della terra, valori fondamentali per la loro crescita umana e personale. Con gli orti nelle scuole i piccoli studenti apprendono anche cose pratiche come piantare un seme, come zappare il terreno, come curare i frutti della terra accompagnandoli nella crescita e come coglierli. Ma non solo: l’attività didattica è finalizzata anche alla preparazione di marmellate e conserve. Insomma un vero progetto per incentivare l’educazione alimentare e ambientale senza simulazioni virtuali o con video o immagini tratte dal pc e che, in base ad una ricerca appena effettuata dalla stessa Slow Food attraverso un questionario sottoposto ad alunni delle scuole elementari che coltivano un orto, renderebbe i bambini più svegli e curiosi rispetto ai coetanei che non lo fanno.

«La cosa bella di queste scuole è che i bambini imparano divertendosi – spiega Annalisa Donorio responsabile del progetto a Redattore Sociale – Poi tornano a casa e mettono in pratica quello che gli hanno insegnato a scuola. Questo aiuta a stimolare la curiosità dei bambini e gli permette di comprendere il trascorrere delle stagioni, quali sono i prodotti che si possono trovare in un certo periodo e in che modo va tutelato l’ambiente – aggiunge ancora Donorio,–. Insomma si unisce la didattica classica a un insegnamento più dinamico che permette di sviluppare molte più attitudini e migliorare la loro capacità d’apprendimento».

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