Wise Society : Il Nobel per la pace alla bicicletta?

Il Nobel per la pace alla bicicletta?

di Mariella Caruso
17 Gennaio 2016

Si chiama "Bike the Nobel" l'iniziativa del programma "Caterpillar" per la candidatura. La ciclista Paola Gianotti percorrerà 2000 km in bici per consegnarla al comitato di Oslo

Paola GianottiIl primo è stato, nel 1901, Jean Henri Durant, il fondatore della Croce Rossa, gli ultimi, nel 2014 e nel 2015, Malala Yousafzai e il quartetto per il dialogo nazionale tunisino. Adesso potrebbe essere il turno della bicicletta, o più precisamente della squadra femminile della Federazione Ciclisti dell’Afghanistan, che sfidando i pregiudizi si è posta come obiettivo la partecipazione alle Olimpiadi 2020. La candidatura ufficiale al Nobel per la pace alla bicicletta, con in calce firme raccolte in tutto il mondo, sarà consegnata a Oslo al comitato per l’assegnazione del premio da Paola Gianotti. La 34enne ciclista di Ivrea, reduce dal Giro del mondo in bicicletta in cui ha percorso 25 paesi in 144 giorni, è partita il 16 gennaio da Milano e dovrebbe arrivare a Oslo venerdì 29 dopo un percorso di 2000 chilometri per portare a termine una «nobile causa», come lei stessa l’ha definita nel suo blog keepbrave.com.

LA CANDIDATURA. A lanciare la candidatura è stato il programma di Rai Radio2 “Caterpillar”, condotto da Massimo Cirri e Sara Zambotti, in onda dal lunedì al venerdì alle 17.30, attraverso la campagna Bike the Nobel. Da sempre in prima linea nelle campagne ambientalistiche, a partire da “M’illumino di meno”, la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sul Risparmio Energetico e la mobilità sostenibile che il 19 febbraio celebra la 12a edizione, Caterpillar con Bike the Nobel propone la bici come passione, ma anche come mezzo di pace e libertà. «Alfred Nobel – hanno ricordato i conduttori – andò dal notaio in bicicletta per istituire il premio».

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Nobel per la pace della bicicletta: in bici fino a Oslo per portare la candidatura

I SOSTENITORI. «Portare la candidatura della bicicletta al Nobel per la Pace andando a Oslo in bici è un gesto bellissimo. È come candidare Guglielmo Marconi al Nobel per la fisica trasmettendo la candidatura per radio e Dario Fo, Eugenio Montale e Grazia Deledda a quello per la letteratura leggendoli lungo strada», ha spiegato Massimo Cirri. L’idea è stata sposata subito da Paola Gianotti (il cui viaggio per la consegna della candidatura può essere seguito attraverso Caterpillar e anche sul blog della ciclista), dai ct della nazionale Davide Cassani, dal vincitore di Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta Vincenzo Nibali, da alcuni esponenti politici, da associazioni amatoriali e ciclo-officine. Ad aderire alla candidatura ci sono, tra gli altri, la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), i comuni di Milano, Sassuolo, e Copparo, la città di Londra, il Touring Club e Girolibero.

I MOTIVI. Sono tanti i motivi a supporto della candidatura della bicicletta al Nobel della Pace individuati da Caterpillar. Eccoli, insieme al link (qui) per aderire.

La bicicletta è il mezzo di spostamento più democratico a disposizione dell’umanità.

Permette a tutti di muoversi, poveri e ricchi. Riduce le differenze sociali.

La bicicletta non causa guerre.

Riduce il bisogno di petrolio ed i conflitti si fanno spesso per il petrolio.

La bicicletta cambia il modello di sviluppo. Ogni chilometro pedalato genera un beneficio di 16 centesimi di euro per la società, ogni chilometro percorso in auto provoca un danno di 10 centesimi. (Fonte Copenhagen Bicycle Account)

La bicicletta causa meno incidenti stradali. Più di un milione di persone muoiono ogni anno nel mondo per incidenti stradali causati dal traffico motorizzato. La bicicletta uccide raramente.

La bicicletta non inquina risparmiando le persone dal rischio di malattie e i sistemi sanitari dai costi delle cure.

La bicicletta aiuta a restare in salute.

La bicicletta è stata un strumento dei movimenti di liberazione e resistenza di molti paesi: in Italia, durante l’ultimo conflitto, è stata il mezzo di trasporto privilegiato dalle staffette partigiane. Gino Bartali ha trasportato con la sua bicicletta documenti falsi che hanno messo in salvo ottocento ebrei perseguitati dal nazifascismo.

La bicicletta è un strumento di crescita per l’infanzia. Rende i bambini autonomi e indipendenti.

La bicicletta elimina le distanze fra i popoli.

I cicloviaggiatori sono accolti ovunque con favore: la bici è un mezzo che comunica rispetto e avvicina le persone e le culture.

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