Lama Michel racconta il suo percorso spirituale. Come a solo cinque anni un incontro con un lama gli abbia cambiato la vita. E come il sapere e l'ascolto nella tradizione buddhista si tramandi da maestro a maestro fin dall’antichità
Lama Michel è nato in Brasile nel 1981 da madre presbiteriana e padre di religione ebraica. A cinque anni incontra Lama Gangchen, una guida spirituale che sarebbe diventato il suo maestro e avrebbe cambiato il corso della sua intera esistenza. A dodici anni si trasferisce in India per studiare gli insegnamenti del buddhismo e la filosofia tibetana. A ventiquattro anni segue il suo maestro e viene a vivere a Milano, dove tuttora insegna.
Qual è l’importanza dell’insegnamento?
Si ha troppa fretta per chiedersi che cosa e chi ci ha trasmesso quel che sappiamo oggi. Abbiamo poca consapevolezza della legge di causa ed effetto e della nostra capacità di riconoscere che tutto è il risultato di ciò che è stato finora. Nel buddhismo questo collegamento invece è molto importante, è una consapevolezza ben presente. Quella dell’ascolto e dell’apprendimento che viene trasmesso da un maestro ad un altro, nell’antica formula del lignaggio.
Come mai ti è venuta l’idea di girare un documentario su questo argomento?
Intorno a me osservo una certa mancanza di rispetto verso gli insegnanti e verso la conoscenza in genere. Credo che alla fine questo si riveli anche una mancanza di rispetto verso se stessi. Nel buddhismo, invece, ho riscontrato il contrario: l’insegnamento è tenuto in grande considerazione Mi è venuto in mente di trasmettere e spiegare che cos’è un lignaggio perché lo ritengo una ricchezza; una delle sue qualità è la capacità di adattarsi alle necessità dei tempi e dei luoghi senza perdere la sua essenza. Scherzando dico spesso che la pratica del buddhismo è così collaudata che ha l’ISO 9000, il certificato di qualità. Perché se ha funzionato per così tante persone, per centinaia di anni, perché non dovrebbe funzionare per me? Anche le pratiche di meditazione sono state tramandate da un maestro che a sua volta le ha ricevute da un altro maestro e così via… Ecco perche mi è venuta l’idea di fare un film, un documentario sulla storia del lignaggio. Ho incominciato l’anno scorso delle riprese in Tibet mostrando come la tradizione del lignaggio qui sia ancora viva.
Esistono grandi differenze culturali tra un Paese e l’altro?
Quando si parla di spiritualità si parla necessariamente anche di unità. Le tradizioni che da tempo sono arrivare in occidente, come ad esempio il buddhismo, non provengono solo dai libri. Dietro c’è una lunga storia e una lunga esperienza di vita.
Pur parlando di persone geograficamente e culturalmente distanti, l’idea del documentario è quella di mostrare che fanno tutte parte di una stessa grande famiglia spirituale. La meditazione praticata è uguale a Milano come a New York o Sao Paolo, in Lhasa.
Quando sarà pronto il documentario?
Il progetto è iniziato in modo spontaneo. Non avevo certo intenzione di girare un film, insegno già filosofia buddhista. L’idea è quella di fare un documentario, ma in uno stile lineare più poetico e artistico. Abbiamo finito un piccolo promo di 6 minuti che ci aiuterà a raccogliere i fondi per questo progetto che mi porterà a girare in Tibet, in Nepal, in Europa, in India, negli Stati Uniti e in Brasile. Trovate tutto sul sito www.lineagethemovie.com
