Wise Society : DiCaprio porta agli Oscar la questione ambientale

DiCaprio porta agli Oscar la questione ambientale

di Mariella Caruso
29 Febbraio 2016

Premiato come miglior attore protagonista per Revenant, il divo quarantunenne lancia un appello contro i cambiamenti climatici

«Non diamo per scontato questo pianeta, come io non davo per scontata questa serata». Leonardo DiCaprio attendeva dal 1994, quando ottenne la prima nomination come attore non protagonista per Buon compleanno Mr. Grape, di salire sul palco dell’Academy Awards. C’è riuscito soltanto ventidue anni, e cinque nomination, più tardi. E, nonostante l’attesa, il quarantunenne attore statunitense ha deciso di impiegare uno dei preziosi minuti concessogli dall’Academy per utilizzare la platea mondiale degli Oscar per lanciare il suo messaggio focalizzandolo sulla questione ambientale e mettendo l’accento sui cambiamenti climatici che stanno devastando il nostro pianeta.

Premiato come miglior attore protagonista per Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu (anch’egli insignito di una statuetta, quella per la migliore regia), DiCaprio, già “messaggero di pace” per il clima delle Nazioni Unite, non si è fatto scappare l’occasione. «Revenant è un film sul rapporto tra l’uomo, il mondo e la natura che lo circonda», ha spiegato l’attore premio Oscar. «Il 2015 è stato l’anno più caldo della storia. La produzione ha dovuto spostarsi all’estremo Sud per riuscire a trovare la neve – ha continuato DiCaprio -. Il cambiamento climatico è reale e sta accadendo ora. È la più urgente minaccia che la nostra specie deve affrontare e dobbiamo lavorare tutti insieme senza procrastinare ulteriormente». Infine Leonardo ha chiesto la collaborazione dei capi di Stato. «Abbiamo bisogno del supporto dei leader mondiali che non devono parlare per conto di chi inquina, ma per conto dell’umanità, delle popolazioni indigene, dei miliardi e miliardi di persone svantaggiate là fuori che subiranno maggiormente tutto questo, per i figli dei nostri figli e per tutti coloro le cui voci sono state soffocate dall’avidità della politica».

DiCaprio aveva già accennato alla questione un mese prima, seppur con un’unica frase, ricevendo il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico. «Vorrei condividere questo premio con tutte le popolazioni native rappresentate nel film e tutte le comunità indigene nel mondo – aveva detto -. È tempo per noi di riconoscere la vostra storia e di proteggere le vostre terre dagli interessi delle multinazionali e dalle persone là fuori pronte a sfruttarli. È tempo di sentire la vostra voce e di proteggere questo pianeta per le future generazioni».

Queste prese di posizione non sono altro che la continuazione dell’impegno personale con la Leonardo DiCaprio Foundation con cui l’attore raccoglie fondi per la causa ambientale, e con la quale è stato presente alla Cop21 di Parigi. Le soluzioni al riscaldamento del pianeta ci sono, ha sottolineato in quei giorni, «ma richiedono a tutti noi di fare cambiamenti reali del nostro modo di vivere. Ci sarà maggiore prosperità e giustizia quando ci saremo liberati dalla morsa dei combustibili fossili». Nel prossimo futuro di DiCaprio c’è la produzione, attraverso la DiCaprio Foundation, di un documentario sul clima con il regista, premio Oscar per il documentario The Cove – La baia dove muoiono i delfini, Louie Psihoyos per testimoniare la riduzione dei ghiacci, la devastazione lasciata dai giganti dell’energia nella foresta boreale canadese, le inondazione che distruggono i campi in India.

 

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