Wise Society : Da giovani detenuti a orticoltori biologici con “Ricomincio dal Bio”

Da giovani detenuti a orticoltori biologici con “Ricomincio dal Bio”

di Redazione Wise Society
7 Ottobre 2013

Settanta giovani detenuti dai 14 ai 21 anni, grazie all'Aiab che ha realizzato il progetto in collaborazione il Dipartimento per la Giustizia Minorile, hanno imparato i rudimenti dell'ortocoltura biologica. Quattro di loro hanno deciso di continuare il percorso diventando orticoltori professionali

Da qualche mese in Italia ci sono sei orti biologici in più. La loro particolarità è che le piantine sono state seminate, accudite e cresciute negli istituti penitenziari minorili di Palermo, Roma, Pontremoli in provincia di Macerata, L’Aquila, Airola in provincia di Benevento e nella comunità Borgo Amigò di Roma. Alla loro cura si sono dedicati una settantina di ragazzi e ragazze detenuti e affidamento ai servizi sociali che hanno imparato le basi dell’orticoltura biologica e le varietà antiche e autoctone di ortaggi e piante officinali e aromatiche per valorizzare la biodiversità e le produzioni tipiche dei territori

La nascita dei sei orti rientra nell’ambito del progetto Ricomincio dal Bio dell’Associazione italiana per l’Agricoltura biologica (Aiab)  che mira a offrire ai ragazzi un’opportunità in più di formazione, responsabilizzazione e reinserimento sociale. Ma non solo. «Il lavoro in agricoltura porta con sé un alto potere di auto responsabilizzazione: prendersi cura di piante e animali aiuta a prendersi cura di sé», spiegava, infatti, la responsabile agricoltura sociale di Aiab, Anna Ciaperoni, alla presentazione del progetto.

Un obiettivo realizzato in pieno, secondo quanto emerso nel workshop dedicato all’iniziativa organizzato alla Città dell’Altra Economia di Roma al quale hanno partecipato i docenti dei corsi di formazione, i rappresentanti dei Centri per la Giustizia minorile, i rappresentanti degli Istituti Penitenziari per minorenni e alcuni ragazzi che hanno partecipato ai corsi di orticoltura biologica. Alcuni di questi hanno manifestato la loro intenzione, a conclusione della pena, di continuare a dedicarsi a quest’attività diventando orticoltori biologici professionali.

 

 

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