Wise Society : Con un libro non si è mai soli

Con un libro non si è mai soli

di di Laura Campo
13 Ottobre 2010

Vincere la solitudine, affrontare meglio i momenti difficili, imparare a interpretare il mondo. Così la passione per la lettura può aiutarci a vivere meglio.Volete provare? Date un'occhiata ai tanti eventi letterari di questa manifestazione dove il libro è protagonista assoluto. E non solo in libreria

Incontri con gli autori, reading, mostre, presentazioni e animazioni, spettacoli, bookcrossing, concorsi e cene. C’è di tutto nella quinta edizione di Ottobre Piovono Libri, vera abbuffata di eventi letterari (elenco completo al sito www.cepell.it) che coinvolgono tutto il territorio nazionale, fino alla fine del mese. La campagna promossa dal Centro per il Libro e la lettura di Roma (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) in collaborazione con Regioni, Province e Comuni è ormai diventata un appuntamento da non perdere per gli appassionati di saggi e romanzi, fumetti e testi storici. Dalla Liguria al Lazio, dal Veneto alla Calabria, dalla Toscana all’Umbria quest’anno sono in totale oltre duemila gli appuntamenti previsti in biblioteche, librerie, scuole, teatri, ma anche piazze, parchi, mercati e persino stazioni, ospedali e cimiteri.

Cresce l’interesse per storia, ambiente e scienza

Tra le novità del 2010 il tema Parole d’Italia, ispirato ai 150 anni dell’Unità, interpretato e declinato a piacere nelle diverse località (Biella propone un parallelo tra storia italiana e storia dell’industria tessile, Bari ripercorre le vicende locali attraverso l’epopea dei fari) e la netta crescita di alcuni temi rispetto ad altri: scienza, ambiente, immigrazione, cultura e tradizioni locali. Da non sottolineare anche l’aumento di iniziative rivolte a bambini e ragazzi under 18 (laboratori, giochi, gare, letture, festival) a partire proprio dagli appuntamenti proposti in occasione dei trent’anni dalla scomparsa del grande scrittore-pedagogista Gianni Rodari. «Un altro cambiamento importante riguarda la distribuzione degli eventi che non vengono più organizzati soltanto nelle grandi città, ma anche in piccoli e piccolissimi centri di tutta la penisola», spiega Flavia Cristiano, direttore del Centro per il Libro e la lettura. «E a proposito di organizzazione, è significativo proprio il “salto” delle regioni meridionali che hanno moltiplicato quest’anno il numero di manifestazioni proposte, grazie all’impegno e allo sforzo di amministrazioni locali, biblioteche e piccole, ma attivissime associazioni culturali», prosegue il direttore. Un dato molto importante, questo, che fa finalmente emergere un Sud diverso da quello stereotipato (arretrato e fannullone) che siamo abituati a sentirci raccontare e dimostra invece che passione e tenacia sono a volte più forti proprio in territori più difficili, dove risorse e strutture dedicate alla cultura sono decisamente inferiori rispetto al Nord.

 

I lettori più accaniti? I giovani e le donne

Tanto amore per la lettura, eppure sempre pochi lettori, come provano i dati Istat. Non è una contraddizione? «È vero che da noi si legge poco (e non è sempre stato così, basta pensare al Rinascimento quando eravamo i più colti d’Europa) o meglio la lettura è frequentata da poche persone (in testa donne e giovani) che leggono molto. Succede perchè la lettura da noi non ha un valore sociale come per esempio in Gran Bretagna, dove tutte le famiglie hanno una libreria in casa e poi ci sono anche motivi infrastrutturali. Leggere significa avere a disposizione librerie, biblioteche, centri culturali che in diverse regioni italiane sono ancora insufficienti», spiega Flavia Cristiano. «Altra cosa da dire è che la passione per i libri si sviluppa da piccoli, a casa più che a scuola. E soprattutto se gli adulti, i genitori danno il buon esempio, leggendo abitualmente ai figli una fiaba o una storia, magari prima di dormire», aggiunge. E a proposito di promozione della lettura, il Centro sta lavorando sul progetto sperimentale In Vitro, per capire come riuscire a far leggere di più gli italiani (e non necessariamente a incrementare gli acquisti).

L’idea è quella di selezionare 5 o 6 province e farle partecipare ad attività concrete: regalare libri a famiglie che hanno un bimbo appena nato, promuovere la lettura ad alta voce, insegnare agli adulti a recuperare il piacere di stare in compagnia di un buon libro. Perchè una cosa è certa: per incentivare la lettura bisogna allargare la base dei lettori e non alzare i vertici.

 

Interpretare il mondo e vincere la solitudine

Ma come si può spiegare, a chi non prende in mano neanche un libro all’anno, quello che si perde? «Bisogna dimostrargli che leggere ci migliora la vita» risponde Flavia Cristiano, «perchè ci aiuta a conoscere e interpretare il mondo, ad essere più consapevoli e meno succubi di ciò che viviamo e abbiamo intorno. Leggere ci aiuta psicologicamente a superare i momenti di difficoltà, di sconforto. Ci permette di evadere, sognare, immaginare». conclude Cristiano. Non soltanto. È anche un potente rimedio contro quel male sempre più diffuso che si chiama solitudine. Leggere, infatti, è una delle poche cose che si fa da soli senza esserlo, perchè davanti a un libro aperto saremo sempre in compagnia: di una storia, dei suoi personaggi e del suo autore.

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