Wise Society : Come il tappo di sughero riciclato aiuta gli altri

Come il tappo di sughero riciclato aiuta gli altri

di Redazione Wise Society
17 Ottobre 2013

Dalle tonnellate di tappi di sughero riciclati e rivenduti nascono tanti progetti sociali a favore di ambiente e persone vulnerabili

Che fine fanno gli 800.000 tappi di sughero che ogni anno si consumano in Italia una volta aperte le bottiglie di vino? La grandissima parte finisce in spazzatura nel contenitore dell’indifferenziato senza possibilità, come avviene per i tappi di plastica delle bottiglie in Pet, di essere riciclati. Un vero peccato perché il sughero può essere riutilizzato nella bioedilizia come materiale isolante. Ma anche nell’aeronautica, nel design e nell’arredamento e in innumerevoli altre applicazioni.

In Italia, però, sono molte le iniziative per il riciclo dei tappi di sughero. Come quella avviata nel 2011 Amorim Cork Italia, azienda leader mondiale della produzione di tappi di sughero che solo nel nostro paese copre il 18% del mercato – che promuove campagne di raccolta e riciclo coinvolgendo cittadini e gruppi. Un progetto denominato Etico e che sta cominciando a dare i primi risultati. Quaranta le tonnellate del prezioso materiale raccolte fino ad ora attraverso alcune associazioni di Veneto, Lombardia e Friuli.

Ecco come dare una seconda vita al tappo di sughero

Le persone portano alle associazioni i tappi di sughero raccolti e le consegnano ad Amorin Cork Italia che li vende ad una aziende trevigiana specializzata nella bioedilizia. Dei 1000 euro a tonnellata che ricevono e che vengono destinate ai progetti delle associazioni, 600 provengono dalla vendita e 400 sono una donazione della Amorim. E così, le 15 tonnellate raccolte dall’associazione milanese “A braccia aperte” hanno potuto contribuire alla realizzazione del “Parco della Vita”, un nuovo parco pubblico di 160mila mq situato a Cesano Boscone. Le 10 tonnellate raccolte dalla trevigiana “Fondazione Oltre il Labirinto” hanno contribuito all’apertura del Villaggio Godega S. Urbano, una struttura dedicata ai malati di autismo che permette esperienze di avviamento al lavoro e attività educative. Le sette raccolte da “Libera Piemonte” hanno consentito di consegnare Cascina Graziella, un vecchio casolare nella campagna di Moncalvo d’Asti confiscato alla Mafia, ad una comunità di accompagnamento e recupero di donne in difficoltà.

Ma il circuito virtuoso di ecosostenibilità e solidarietà innescato non si è fermato dentro i confini nazionali perché l’associazione padovana “A.P.A.A.U.” ha deciso di destinare i fondi ottenuti dalla loro raccolta dei tappi alla realtà missionaria di Aboke, in Uganda, dove dal 1969 opera il comboniano Padre Alberto. Dato l’alto numero di poliomielitici si è deciso di destinare i primi fondi alla realizzazione di tricicli utilizzabili dai malati e costruiti con materiali di recupero da dei giovani artigiani locali, a loro volta beneficiari del progetto.

«E’ la prima volta in Italia – spiega Carlos Santos, a.d. Amorim Cork Italia – che si realizza un sistema così complesso di raccolta e riciclo con così tanti attori coinvolti e il cui ricavato è devoluto in beneficienza. La dedizione dello staff Amorim in questa direzione è stata enorme: abbiamo investito molte energie oltre a molti fondi solo perché crediamo davvero che anche grazie ad iniziative come questa si contribuisca a promuovere tra le persone una forte sensibilità nei confronti della tutela dell’ambiente, della logica del riciclo e della sostenibilità ambientale e sociale, principi che sono alla base della nostra filosofia aziendale e di tutta la nostra attività nel sughero».

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