Wise Society : Ciak sostenibili per Aldo, Giovanni e Giacomo

Ciak sostenibili per Aldo, Giovanni e Giacomo

di Mariella Caruso
26 Giugno 2014

Consumi ridotti e attenzione all'ambiente per "Il ricco, il povero e il maggiordomo" il nuovo film del trio in uscita l'11 dicembre che ha aderito al protocollo Edison Green Movie

Borracce personali con tanto di nome e cognome, caffè in cialde compostabili, posacenere tascabili e lavabili. E poi ancora utilizzo di lampade alogene a incandescenza, di piatti in porcellana e bicchieri di plastica dura per distribuire i pasti. Non siamo all’interno di un’azienda votata alla lotta antispreco, ma sul set del nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, che arriverà nelle sale italiane l’11 dicembre e promette di far ridere e riflettere.

Girato a Milano e dintorni in 65 diverse location il film prodotto dalla Agidi di Paolo Guerra è tra i primi in Italia a scegliere di percorrere la strada dell’ecosostenibilità. Seguendo il solco già tracciato da Indiana Production, Rai e Manny Film per Il capitale umano, anche Paolo Guerra ha aderito al protocollo Edison Green Movie per il cinema sostenibile che propone alle produzioni di abbattere i consumi energetici, limitare l’uso di materiali inquinanti, smaltire correttamente i rifiuti e tanto altro.

«Abbiamo aderito al protocollo – ha spiegato Guerra – dopo aver realizzato il fatto che se i 140 film prodotti in media Italia per 5880 giorni di riprese seguissero le indicazioni delle linee guida del protocollo, oltre che dimostrare buonsenso, di potrebbero risparmiare emissioni di CO2 pari a quelle annue dell’illuminazione pubblica annuale di un comune di 10.200 abitanti o quelle relative alla stampa di 1.500 quotidiani con inserto settimanale o, ancora, quelle relative ai consumi annuali di gas di 1.200 famiglie medie italiane».

Nello specifico sul set di “Il ricco, il povero e il maggiordomo” è stato «diminuito l’utilizzo del gruppo elettrogeno a favore di allacci temporanei alla rete elettrica nazionale, le lampade tradizionali sono state sostituite da lampade alogene a incandescenza – continua Guerra -. Inoltre viene evitato l’uso di polistirolo e vernici chimiche, per il catering vengono utilizzati piatti in porcellana e bicchieri in plastica dura, tutti sono stati dotate di borracce personalizzate da utilizzare al posto dei bicchieri usa e getta e l’acqua viene erogata rigorosamente dai boccioni e non distribuita in bottiglia, l’utilizzo della carta è ridotto al minimo e tutte le comunicazioni girano via mail, col digitale sono stati risparmiati centomila metri di pellicola, i parrucchieri utilizzano soltanto prodotti eco compatibili e biologici di un’azienda molto impegnata nei confronti dell’ambiente, per gli spostamenti si usa la metropolitana e il car sharing».

A sovrintendere tutte le operazioni e a verificare la corretta applicazione del protocollo c’è Gianluca della Campa, responsabile di produzione nonché direttore marketing di Legambiente, che prima dell’uscita del film dovrà certificare l’adesione al protocollo.

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