Wise Society : Assicurazioni, Rc auto. Cosa c’è da sapere

Assicurazioni, Rc auto. Cosa c’è da sapere

di Ilaria Lucchetti
25 Giugno 2012

Tante occasioni per risparmiare vanno perdute per mancanza di informazioni

Nell’ambito del progetto “GuidoSicuro”, l’associazione Altroconsumo ha svolto un’indagine sul livello di conoscenza degli italiani della Rc auto, assicurazione obbligatoria per ogni veicolo a motore circolante.

Il risultato è che se ne sa poco.

Su duemila intervistati, uno su tre si dice convinto di essere coperto se subisce dei danni fisici in un incidente nel quale si trova al volante. Invece così non è. Per avere diritto a questo benefit bisogna inserire nella polizza la voce “Infortuni del conducente”. Due su dieci, poi,  pensano di avere diritto a rimborsi nell’eventualità di furti e incendi. Ma, anche in questo caso, è necessario stipulare un contratto apposito.

Anche nel capitolo “bonus malus” regna una certa confusione: il 16% ignora che un malus comporti un peggioramento di due classi di merito, mentre il 7% pensa che sarà penalizzato per qualsiasi sinistro, anche in quei casi in cui non ha responsabilità.

Sulle possibilità di risparmio offerte dalla legge Bersani, le cose vanno anche peggio.

Infatti più della metà degli intervistati non sa che la nuova normativa permette di trasmettere la classe di merito da un membro della famiglia all’altro nel caso di acquisto di una seconda macchina. Questo vuol dire che se un padre regala l’auto al figlio, la compagnia non potrà inserirlo nella categoria base, la 14esima, addebitandogli il premio più alto. Ma dovrà dargli la possibilità di usufruire della classe del padre.

Non va meglio nemmeno per quanto riguarda le possibilità di disdettare. Quattro italiani su dieci, sbagliando, credono di dovere inviare la revoca almeno un mese prima della scadenza. Invece, se la polizza si rinnova in automatico c’è tempo fino a quindici giorni prima della scadenza annuale. Con un’eccezione: si può rinunciare anche l’ultimo giorno nel caso che l’aumento del premio per l’anno successivo sia superiore al tasso d’inflazione.

 

 

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