Wise Society : A Modica si recuperano “I pasti ancora buoni”

A Modica si recuperano “I pasti ancora buoni”

di Mariella Caruso
30 Giugno 2015

Da gennaio quattromila pasti sono stati serviti dai frati Cappuccini. A promuovere l'iniziativa il Lions Club locale

C’è una sottile linea rossa che unisce Brescia e Modica. Due Comuni lontani, ma inconsapevolmente legati dalla volontà di non far finire cibo ancora buono da mangiare nei bidoni della spazzatura. Perché se in Francia la lotta allo spreco è diventata legge, almeno per i supermercati con superficie superiore ai 400 metri quadri che, dopo la norma approvata all’unanimità dall’Assemblea di Parigi devono riutilizzare i prodotti ancora buoni o donarli ad associazioni benefiche, in Italia le iniziative sono lasciate ai soli privati che si danno da fare come possono, a partire da quelle del Last Minute Market.

A Brescia opera la cooperativa sociale Cauto, di cui noi di Wisesociety.it vi abbiamo già raccontato, da qualche mese a Modica, culla del Barocco e del cioccolato lavorato a freddo, il Lions Club locale ha messo su un’iniziativa che ha come obiettivo la donazione del cibo invenduto o non utilizzato a chi ha bisogno. Con questo cibo recuperato negli ultimi cinque mesi sono stati serviti quattromila pasti a famiglie in difficoltà.

L’iniziativa si chiama “I pasti ancora buoni” ed è stata elaborata sulla scia dei dati sullo spreco. «Ci siamo resi conto che a Modica e dintorni, a fronte di tante famiglie che non riescono a portare a tavola quanto necessario, ci sono quintali di pane, latticini, prodotti da forno ed alimentari rimasti invenduti assolutamente buoni per essere consumati, che non trovano miglior destinazione che finire nel cassonetto», spiegano dal Lions Club locale.

Così gli aderenti all’associazione umanitaria hanno coinvolto bar, pasticcerie, panetterie, ristoranti e rivendite di alimentari convincendoli a donare i prodotti vicini alla scadenza invenduti o non utilizzati. Tutte le derrate possono essere consegnate al convento dei Frati Francescani Cappuccini che, poi, attraverso una rete di volontari vengono redistribuiti a chi ne ha bisogno. In cambio, i donatori ricevono una locandina da poter affiggere nel loro esercizio che recita “Doniamo il cibo invenduto ai bisognosi. Un’azione di altruismo”. L’iniziativa fa parte del programma “Alleviare la fame” lanciato a inizio 2015 dai Lions che si sono dati l’obiettivo di assistere cento milioni di persone entro il 2017.

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