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Silvio Garattini: «I farmaci generici hanno lo stesso effetto di quelli originali»

di Fabio Di Todaro
5 Febbraio 2015

Il fondatore dell’Istituto farmacologico Mario Negri, racconta come il ricorso ai farmaci generici consentirebbe di avere risorse per rimborsare quelli più costosi.

Image by © Hybrid Images/cultura/Corbis«I farmaci generici hanno lo stesso effetto degli originali. Ma se invece di chiamarli così li presentassimo come equivalenti, non staremmo nemmeno qui a porci il problema». A 86 anni Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, non si stanca di ripetere quanto afferma da tempo: tra il prodotto “griffato” e quello equivalente non c’è alcuna differenza. «Il principio attivo, responsabile dell’effetto, il dosaggio e la preparazione farmaceutica sono analoghi. Invece la bioequivalenza, ovvero la quantità di farmaco che nella stessa unità di tempo passa nel circolo sanguigno dopo l’assunzione, può avere una variabilità del 15-20%. Nulla però che influisca sull’azione e l’efficacia terapeutica del farmaco».

A quali requisiti deve rispondere un farmaco generico?

La purezza del principio attivo deve essere comparabile. Se si tratta di una compressa, occorre stabilire la velocità di dissoluzione perché è importante che il principio attivo venga liberato nell’apparato digerente per poi essere assorbito. Bisogna infine eseguire gli studi di farmacocinetica: occorre, cioè, determinare qual è la concentrazione del principio attivo nel sangue per un determinato periodo di tempo. I farmaci equivalenti devono essere comparabili a quelli di marca, nei limiti della variabilità individuale. Medesimi sono anche i controlli finali da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, a garanzia per i cittadini della massima qualità di tutti i medicinali.

Tra i farmaci equivalenti e quelli di marca può esserci differenza negli eccipienti utilizzati: quali sono le possibili conseguenze?

Gli eccipienti servono a mantenere la stabilità o, per esempio, contribuiscono a fare in modo che la compressa si sciolga più rapidamente. Queste sostanze possono differire tra i due prodotti, ma ciò che conta è che la loro presenza non alteri l’assorbimento del farmaco. Alcuni eccipienti possono essere allergizzanti, ma questo vale anche per i farmaci di marca.

Una volta immessi in commercio, a quali controlli vengono sottoposti i farmaci generici?

Esattamente gli stessi che riguardano i “griffati”. Ogni anno l’Istituto Superiore di Sanità sceglie un campione di prodotti da controllare: tra gli equivalenti e non. E poi è sempre in funzione il sistema di segnalazione di reazioni avverse all’Aifa.

Perché, allora, in Italia si fa fatica a vincere il clima di sospetto che avvolge gli equivalenti?

Le persone di una certa età sono abituate a vedere sempre la stessa confezione e le medesime compresse: il cambiamento potrebbe far scattare in loro un atteggiamento di “rifiuto”. Molto più importante, però, è la propaganda delle industrie farmaceutiche che non vedono di buon occhio prodotti concorrenti che le costringono ad abbassare i prezzi dei propri. Nemmeno farmacisti e medici, infine, sono esenti da responsabilità: i primi rischiano di veder calare i loro introiti, mentre i secondi non possono più sapere quale ditta produttrice di farmaci equivalenti tragga vantaggio dalla loro prescrizione.

Image by © Frank Van Delft/CorbisCome ha reagito l’industria farmaceutica alla crescente diffusione degli equivalenti?

Commercializzando dei prodotti analoghi con le stesse indicazioni che mantengono ancora il brevetto. È successo già in almeno tre casi. Il farmaco anti-ulcera ranitidina è stato sostituito dagli omeprazoli. La simvastatina, per abbassare il colesterolo, è stata rimpiazzata dalla rosuvastatina. E agli ACE-inibitori, usati contro l’ipertensione, oggi spesso si preferiscono i sartani. Ridurre la spesa sanitaria attraverso il ricorso ai farmaci generici potrebbe permetterci di avere risorse per rimborsare i farmaci più innovativi e molto costosi: a partire dagli ultimi scoperti per la cura dell’epatite C.

Twitter @fabioditodaro

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Silvio Garattini

Medico-scienziato, fondatore Istituto Mario Negri
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