Wise Society : Sara Bartolini e la nuova generazione di architetti green
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Sara Bartolini e la nuova generazione di architetti green

di Andrea Ballocchi
9 Aprile 2014

La giovane progettista è socia fondatrice dello studio di bioarchitettura Filo di Paglia che sta ultimando la prima casa interamente isolata con calce e canapa

La Cambusa dello Chalet di Bartolo, a Montagano (Campobasso) – I cantieri scuola di Filo di PagliaUna nuova generazione di architetti e progettisti che punta all’edilizia sostenibile avanza. Un esempio è lo studio toscano di architettura Filo di Paglia nato da un’idea di Sara Bartolini, Francesca Romaniello, Andrea Gilardi e Matteo Pierattini. Sara, 34 anni, è la più giovane, Andrea, 43, il più “anziano”. Giovani e accomunati da una grande passione, già coltivata ai tempi dell’università: l’architettura sostenibile e, in particolare, le case in paglia a basso consumo energetico. Questo amore per la bioedilizia li ha portati a realizzare diversi progetti, tra i quali la prima casa in Toscana interamente isolata con calce e canapa, con struttura portante in legno, prossima a essere ultimata.

Dell’esperienza Filo di Paglia ne parliamo con Sara Bartolini, architetto e facilitatrice in processi di progettazione partecipata.

Si può dire davvero che la vostra sia una generazione di progettisti che punta a un’edilizia sostenibile?

Credo proprio di sì. Rispetto alle generazioni precedenti c’è una maggiore attenzione verso la bioedilizia e l’edilizia sostenibile ed è anche una richiesta del mercato. Ma questa maggiore sensibilità è arrivata perché architetti della nostra generazione hanno svolto un lavoro di diffusione culturale di queste tematiche. Tra l’altro, il nostro studio ha anche un’associazione di promozione sociale che si occupa proprio la diffusione di idee quali la bioarchitettura ma anche di uno stile di vita più sostenibile. Questa maggiore sensibilità si nota anche nelle nuove generazioni di studenti di architettura che richiedono sempre più di approfondire tali argomenti.

Paglia, canapa, legno sono i materiali top per la bioarchitettura

CASA A+N, in provincia di Prato“Casa A+N” è la prima la prima casa in Toscana interamente isolata con calce e canapa. Quali presupposti concettuali ci sono dietro alla sua progettazione?

Realizzata in provincia di Prato e in classe energetica A, Casa A+N è un ampliamento di un edificio esistente, tra l’altro vincolato dal Comune, che presentava quindi un certo grado di difficoltà nella progettazione rispetto a una costruzione tradizionale. L’intento dei proprietari era contare su un ampliamento che fosse realizzato con materiali naturali, anallergici e salubri. Abbiamo così puntato sulla miscela di calce e canapa naturale, utilizzandola per creare il corpo stesso della muratura. Fatta la struttura in legno, in parte prefabbricata, si è creata una cassaforma interna ed esterna nella quale abbiamo usato la miscela di calce e canapa naturale anche nel tetto, creando un involucro che protegge completamente l’abitazione. La sfida è stata quella di lavorare in aderenza a un edificio preesistente senza mascherarlo. Anzi una delle pareti interne dell’ampliamento è la parete in pietra dell’esistente.

CASA A+N, particolare dell'interno del muro in canapa e calcePaglia e canapa sono due materiali su cui puntate particolarmente. Quali sono le loro caratteristiche?

Entrambi hanno un forte potere isolante e, in quanto naturali, non rilasciano sostanze inquinanti nell’ambiente in cui si vive. Permettono di realizzare sia il corpo della muratura sia l’isolante con un unico strato senza quindi generare problemi tipici di altri materiali come la formazione di condensa e lo sviluppo di muffe. Inoltre non ci sono stacchi di materiale con la presenza di zone fredde all’interno del muro, quindi sia con paglia sia con canapa si hanno muri caldi. La paglia, e in buona sostanza anche la canapa, sono entrambi scarti della produzione agricola. L’unica differenza è che la paglia si acquista al termine di un processo agricolo e non industriale e per cui non ha una certificazione di fabbrica mentre la canapa sì».

Il cantiere partecipato come esperienza sociale

Quali sono i costi e i tempi di costruzione di questo tipo di costruzioni?

Isolamento di un tetto in pagliaPer realizzare una casa in paglia con struttura in legno si spende circa 1.200 euro al metro quadro, variabile al tipo di fondazione che si deve realizzare; per le case in canapa e calce, invece, il prezzo approssimativo è sui 1.300-1.400 euro/mq. Si tratta in entrambi i casi di case in classe A o A+ che consentono un elevato risparmio rispetto ad abitazioni di pari prestazioni energetiche ma con materiali tradizionali per le quali si va a spendere approssimativamente 1700-1800 euro/mq. Inoltre i tempi di costruzione sono relativamente brevi, specie rispetto al tradizionale, perché molte delle fasi di lavorazione sono a secco, senza tempi morti tipici della tecnica tradizionale. Per fare un esempio concreto: nel caso della Casa A+N per i tempi di cantiere si parla di 6 mesi, comprese le demolizioni di alcune parti e la realizzazione della sottofondazione della casa esistente che abbiamo consolidato.

Tra i servizi svolti dal vostro studio c’è la gestione partecipata del cantiere. È un aspetto sentito e sviluppato?

Sicuramente. Ogni cantiere partecipato è anche un’esperienza sociale in quanto s’incontrano persone, si conoscono e si condividono nuove esperienze. Personalmente, mi piace molto la possibilità di unire studi teorici a un approccio classico nel vedere come si costruisce concretamente. Tra i partecipanti ci sono progettisti, ma anche persone interessate a realizzare la propria casa o edifici nelle proprie aziende agricole.

CASA A+N, posa delle pareti prefabbricate

È semplice costruirsi la “biocasa” in proprio?

No, è un tema su cui non ci si può improvvisare. Occorrono capacità, esperienza e formazione approfondita nelle costruzioni.

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