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Miska Miller Lovegrove: torniamo a fare un design intelligente

di Chiara Bondioli
14 Maggio 2010

Affascinante e appassionata, di architettura, arte e design. Ma soprattutto della ricchezza culturale della Polonia, il suo Paese. Che ha lasciato per Londra oltre vent'anni fa. Con lo studio Lovegrove firma progetti internazionali. Ma il suo sogno resta quello di realizzare un'opera per Varsavia

M Miller LovegroveArchitetto con una grande passione per il suo Paese di origine, Miska Miller Lovegrove, polacca di nascita ma  londinese d’adozione e moglie del designer inglese Ross Lovegrove, è una donna volitiva, affascinante e instancabile organizzatrice di mostre e incontri per diffondere nel mondo il verbo del talento creativo dei suoi connazionali. Dalle sue parole emerge di continuo il desiderio di comunicare al mondo la qualità della produzione progettuale polacca, così spesso trascurata e poco rappresentata all’estero. A tal punto che lei, attiva da venticinque anni in una delle capitali più fervide dell’architettura internazionale, confessa che il suo sogno nel cassetto sarebbe quello di fare un progetto di ampliamento per un museo. Per i blasonati skyline di New York o Shangai? No, naturalmente. A Varsavia.

 

 

Quali sono le qualità che deve avere un oggetto di design?

 

Il design deve essere intelligente. Rispondere alla funzione, quindi anche rispondere alle domande della produzione, riflettere sulla qualità e l’uso dei materiali. La bellezza è estremamente importante. Direi allora che le qualità sono due: intelligenza e bellezza.

Miska Miller

Alcuni progetti di architettura polacchi da segnalare?

 

Secondo me un progetto di architettura deve essere assolutamente armonico con il contesto. Perciò mi sembra molto interessante il progetto di una cappella realizzata un gruppo di giovani architetti di Varsavia, lo studio Beton. Si tratta di una chiesa molto semplice, bella ed elegante. Una semplicità accogliente che risponde all’esigenza dei committenti di rivalutare questo luogo come spazio di incontro per la comunità del paese.

Un altro progetto da segnalare è quello di Jaroslaw Kozakiewicz. Vuole rappresentare la struttura perfetta. L’idea è tratta dallo studio della pelle di un acaro, uno degli organismi più resistenti sulla terra, che può sopportare anche temperature elevate. L’autore è un architetto ma anche un artista concettuale e ha usato questo organismo per elaborare l’idea di creare una sorta di parco biologico.

Miska Miller

Quali sono i valori importanti da esprimere attraverso un progetto di design?

 

Come ho detto l’intelligenza, comunque si intenda questa qualità. Direi anche la creatività, intesa come passione e amore per quello che fai. Anche una certa umanità, perché noi disegniamo per altri esseri umani, anche se sarebbe da ipocriti non dirlo che ogni autore, da vero individualista, disegna innanzitutto per se stesso. E quando disegni per te stesso pensi soprattutto al miglior modo per esprimere i tuoi pensieri.

 

Il progetto che sogna?

 

C’è un progetto che mi piacerebbe fosse realizzato. A Varsavia c’è un museo nazionale che ha una meravigliosa collezione di opere del design modernista: ceramiche, mobili, tappezzerie. Attualmente i curatori non hanno spazio per esporre tutta la collezione. Il palazzo è molto bello e sarebbe fantastico ampliare la struttura esistente con nuove aree espositive: questo sarebbe un sogno che vorrei si avverasse. So molto bene che ogni progetto di questo tipo passa attraverso un concorso pubblico. E allora potrei dire che il mio sogno sarebbe vincere questo concorso.

 

 

 

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