Wise Society : Luca Novelli: in viaggio sulle tracce di Darwin
Wise Incontri

Luca Novelli: in viaggio sulle tracce di Darwin

di di Anna Maria Catano
24 Febbraio 2010

Cartoonist e autore di libri per ragazzi, Novelli nell'anno del bicentenario ha ripercorso le tappe di un viaggio del naturalista inglese. Per scoprire luoghi che non hanno perso il loro incanto. Ancora dopo 170 anni

Chrales Darwin, foto di mansionwb/flickrIl 12 Febbraio 2009 si è celebrato il bicentenario della nascita del biologo e zoologo britannico Chrales Darwin (DarwinDay 2009), un evento internazionale al quale hanno partecipato scienziati e istituzioni di vari paesi.

Luca Novelli, cartoonist ed autore di libri di scienze per ragazzi, ha proposto alla comunità scientifica di ripetere il viaggio attorno al mondo che Darwin fece tra il dicembre 1831 e l’ottobre 1836 riscrivendo – con le conoscenze e gli occhi di oggi – il suo The voyage of the Beagle, Viaggio di un naturalista attorno al mondo.
Il Progetto Charles Darwin, Second voyage around the world, patrocinato dal WWF e dal comitato italiano della ICOM, International Council of Museums dell’Unesco ha portato Novelli e i suoi compagni a visitare i luoghi descritti da Darwin centosettanta anni fa. Il percorso – che ha attraversato tre oceani e toccato 14 Paesi – è stato di interesse scientifico innanzitutto ma anche carico anche di simboli di pace e di difesa dell’ambiente. (www.lucanovelli.com)
Luca Novelli, cartoonistIn viaggio con Darwin… come nasce l’idea?


Faccio libri di scienza per ragazzi. Ne ho scritto uno su Darwin e la vera storia dei dinosauri che è stato tradotto e venduto in molti Paesi. La cosa più bella di quel libricino era proprio la storia di Darwin. E a quel punto mi sono accorto che ci sarebbe stato il bicentenario e ho pensato che sarebbe stata una bella occasione per una iniziativa editoriale.


E così hai fatto il giro del mondo in sei mesi…?

Ho diviso il viaggio in step fattibili, cioè sono partito dividendo l’itinerario in tre tranche. La prima parte si è svolta dall’Atlantico  alla Terra del Fuoco. Poi sono tornato in Italia e ho scritto un libro che ha funzionato abbastanza bene ed è stato venduto subito anche all’estero. Così sono ripartito per la seconda tappa dallo stretto di Magellano alle Galapagos e poi infine l’ultimo step: da Los Angeles ho ripercorso l’ ultima parte del viaggio compiuto da Darwin attraverso l’oceano Pacifico.


Un luogo magico, quello che non si saresti mai aspettato…

I ghiacciai… per esempio il Perito Moreno. Darwin in realtà c’è passato accanto, noi ci siamo avvicinati di più.

Qualche incontro particolare con gli indigeni, ovvero la popolazione locale?

Sono partito pensando di trovarmi in situazioni estreme e invece… dove per esempio c’erano gli Onas, popolazione indigene della Terra del Fuoco, oggi ci sono le piste da sci.

 

Evoluzione dell'uomo

Tra le tante meraviglie naturali cosa ti ha più sorpreso?


Le Galapagos
. Sono isole dove si possono trovare tantissimi animali. Uno degli incontri più emozionanti è stato quello con un gruppo di giovani otarie. Abbiamo fatto il bagno insieme: io avevo delle pinne rosse e loro me le mordicchiavano.


Due itinerari da suggerire: uno per famiglie e un altro per viaggiatori esperti.

Alle famiglie consiglio la visione del Perito Moreno. È un’esperienza molto forte per chi non ha mai visto ghiacciai di quel tipo. Per chi vuole cimentarsi con se stesso invece le cime delle Ande sono straordinarie…ci sono i fiordi da esplorare. O si può risalire in barca il Pacifico dallo stretto di Magellano, cosa pericolosa a causa dei venti fortissimi. A Cape Horn, il sogno di tutti i velisti, ci si può però andare anche tranquillamente in aliscafo, nei giorni di bel tempo o con dei piccoli aeroplani senza correre rischi.

 Perito Moreno, foto di doug88888/flickr

Tu sei nato viaggiatore o lo sei diventato?

No, io non sono nato viaggiatore. Per molti anni ho amato la natura in modo completamente diverso, ho avuto una piccola casa alle Cinque Terre dove lavoravo ai miei libri e insieme curavo l’orto. Per me il mare era oltre, non era così desiderabile. Questo viaggio è nato da un desiderio di conoscenza, di fare qualcosa di concreto, un libro che raccontasse qualcosa di straordinario, cioè come è nata l’idea di evoluzione della specie. Durante il viaggio io ho visto ciò che ha visto Darwin e credo di avere interpretato il suo processo mentale.

La scienza insegnata ai ragazzi: lavoro o passione?

Sicuramente il mio lavoro ma anche una passione. È la cosa che so fare meglio.


La parola scienza suona sempre difficile, invece tu l’hai tradotta per i più piccini.

Io vengo in realtà dal mondo della satira. A un certo punto della mia carriera mi sono reso conto che non c’erano i libri che avrei voluto leggere io, se fossi stato piccolo. Così ho semplicemente cominciato a scriverli.

Nei tuoi libri si viaggia con la macchina del tempo…

È uno dei modi più semplici per giocare con la scienza, con i personaggi, con le storie.


Cos’hanno da insegnarci i lombrichi?

Quelli di Darwin? Tanto. Basta vederli nel modo giusto. Darwin si è accorto che i lombrichi del suo giardino potevano interrare intere città, interi mondi… Gli scienziati sono curiosi come bambini. Scienza e arte sono cosa che si fanno meglio da piccoli che non da adulti.


Lampi di genio, la tua trasmissione televisiva, spiega ai ragazzi le meraviglie dell’universo. Quale dei tanti personaggi che racconti ti è più simpatico?

Albert Einstein. Un vecchio zio burbero che propone battute sul mondo e può permettersi di dire tutto di tutti. Della nuova serie il più simpatico è Konrad Lorenz che vive in mezzo agli animali e che ci ricorda che in fondo siamo simili a loro.

Arenysauro, di diluvi/flickrIl successo dei dinosauri: perchè piacciono così tanto ai bambini?

I dinosauri sono un mezzo per raccontare, sono animaloni simpatici che per fortuna non ci sono più. Non ci rincorrono più come succedeva ai nostri antenati: sono simpatici perché sono grandi, sono estinti e forse ci ricordano la precarietà della vita.


Perché i giovani sono sempre più disamorati della scienza?

Direi che non è vero. Tra i miei giovani lettori, dagli 8 e i 12 anni, c’è un interesse straordinario per la scienza. Poi forse c’è un calo perché la scuola non favorisce questo indirizzo di studi.

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi:
Continua a leggere questo articolo:
CONOSCI IL PERSONAGGIO