Wise Society : Carlsberg: in Italia l’innovazione c’è ma non si vede
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Carlsberg: in Italia l’innovazione c’è ma non si vede

di Laura Campo
20 Febbraio 2013

Mantenere il proprio focus su sostenibilità e ricerca, fare sistema e valorizzare le eccellenze del nostro Paese. Per Alberto Frausin, Amministratore delegato dell'azienda lombarda che produce birra dal 1877, è questa la rotta da seguire per restare competitivi e affrontare le sfide del futuro

Alberto FrausinCarlsberg Italia è attualmente il terzo produttore nazionale di birra e vanta un portafoglio di marchi apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.

Per l’azienda con sede in lombardia, la crescita è sempre stata accompagnata da un approccio innovativo e responsabile, attento agli impatti delle attività sulle persone e sull’ambiente: sostenibilità, impegno sociale e dialogo con gli stakeholder sono impegni condivisi da tutti coloro che lavorano nel Gruppo.

Il lungo percorso di attenzione alla qualità e impegno nella sostenibilità è stato premiato, soprattutto nel corso dello scorso anno, con importanti riconoscimenti tra cui il prestigioso “Innovazione Amica dell’Ambiente” 2012, promosso da Legambiente in parternariato con Confindustria, Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università Bocconi e con il contributo di Fondazione Cariplo e Camera di Commercio di Milano.

Per saperne di più su strategie e futuri progetti del Gruppo WiseSociety.it ha intervistato Alberto Frausin, amministratore delegato dell’azienda dall’ottobre 2007.

Responsabilità sociale d’impresa: cosa significa per la vostra azienda e come viene messa in pratica?

foyer3In Carlsberg la Responsabilità sociale è da sempre parte integrante della strategia e interessa tutte le attività lungo la catena del valore.

Il Gruppo ha una serie articolata di politiche valide per tutte le aziende che ne fanno parte e che vengono integrate da comportamenti e linee-guida che rispondono alle esigenze locali.

La CSR a livello di headquarter ha una struttura dedicata che, in collaborazione con i responsabili CSR nazionali, svolge un ruolo di indirizzo e presidio, sostenendo lo sviluppo delle attività e dei programmi, regolando i meccanismi di reporting e comunicazione.

Lo scorso anno abbiamo redatto e pubblicato il nostro primo Bilancio di Sostenibilità ed è stato un momento molto importante per la nostra azienda, perché dopo anni di intenso lavoro ed impegno abbiamo avuto modo di fare il punto della situazione delle innumerevoli iniziative messe in atto.

Sicuramente negli ultimi anni il nostro focus è stato tutto ciò che riguarda ambiente ed innovazione, perché queste voci sono i pilastri portanti del nostro progetto più importante: DraughtMaster Modular 20, un rivoluzionario sistema di spillatura della birra (lanciato da Carlsberg Italia in esclusiva mondiale) che utilizza fusti in PET riciclabile (anziché gli ormai obsoleti fusti in acciaio) e abbandona l’uso delle bombole di CO2 e che da un punto di vista ambientale ha un impatto incredibilmente ridotto rispetto a tutte le altre soluzioni esistenti a tutt’oggi sul mercato.

Un rivoluzionario sistema di spillatura


Quali sono su questo fronte le vostre principali novità e i progetti futuri?

DD - Schema Albero

DraughtMaster Modular 20 e lo sviluppo della tecnologia dei fusti in PET sono le nostre principali scommesse.

Grazie a questo nuovo sistema abbiamo portato sul mercato un miglioramento a 360°gradi: sulla qualità della birra, sul business nel suo complesso, sull’ambiente.

Ad oggi circa duemila locali in tutta Italia hanno avuto il coraggio di innovare, abbandonando la spillatura tradizionale per passare a questo nuovo sistema e grazie alla loro scelta, considerando la quantità di CO2 risparmiata, circa 174.000 nuovi alberi sono stati “guadagnati” dall’ambiente.

Sono i dati che emergono dalle analisi effettuate da IEFE Bocconi che hanno dimostrato scientificamente l’impatto ambientale della nuova tecnologia.

Secondo IEFE (Centre for Research on Energy and Environmental Economics and Policy, ndr) alla sola città di Milano, Carlsberg Italia ha già “donato” un bosco di ampiezza pari a 18 volte Piazza del Duomo.

Nel 2012 grazie ai locali milanesi che hanno scelto DM Modular 20, le emissioni di anidride carbonica sono infatti diminuite di 313.434 kg, la quantità di CO2 assorbita da 12.536 alberi che ricoprirebbero un’estensione pari appunto a 18 volte la più famosa piazza di Milano.

Per questo nuovo sistema di spillatura vi è stato assegnato il Premio Innovazione 2012. Vista la sua importanza ci spiega meglio come funziona?

La birra non è più contenuta nei tradizionali fusti di acciaio, ma in fusti in PET totalmente riciclabili, ideati e realizzati da Carlsberg, che permettono un’innovativa spillatura senza CO2 aggiunta.

La birra contenuta nei fusti in PET infatti non si spilla utilizzando bombole di CO2, come è stata prassi finora, ma “semplicemente” comprimendo con aria il fusto: la birra così spillata mantiene il livello naturale di anidride carbonica ed è organoletticamente perfetta.

Il risultato è così una birra di qualità più elevata, in quanto più fresca più a lungo, e a minor impatto ambientale.

Il materiale plastico, rispetto all’acciaio, garantisce una maggiore protezione del contenuto, una maggiore durata del fusto chiuso (9 mesi contro 6 mesi dell’acciaio) ed una più lunga vita utile una volta aperto (31 giorni contro i circa 4 dell’acciaio).

Inoltre il sistema dei fusti in PET comporta una drastica riduzione del peso, dei trasporti su gomma e, grazie al modulo di lavaggio con compressore integrato incluso nel sistema, un lavaggio automatico e in autonomia che permette un abbattimento degli sprechi di birra legati al lavaggio dell’impianto.

Parete Evoluzione

Le campagne per educare i consumatori

La vostra azienda è impegnata anche nella prevenzione dei rischi connessi all’abuso di alcol. In che cosa consiste il progetto “Guida tu la vita. Bevi Responsabile”?

Si tratta di un progetto pluriennale di Assobirra che ha visto già una serie di azioni tra le quali ad esempio Se aspetti un bambino l’alcol può attendere, Le chiacchiere stanno a zero: o Bevi o Guidi, Movida alternativa.

L’obiettivo è innanzitutto quello di dare sempre al consumatore tutte le informazioni necessarie per educarlo e metterlo in grado di fare delle scelte consapevoli.

Riteniamo infatti che l’educazione sia più efficace della repressione tout court: la consapevolezza porta a risultati duraturi e di lungo termine ed è questo quello che ci interessa. Inoltre è altrettanto fondamentale fissare “dei paletti”, quindi definire quali sono i comportamenti che non possono mai essere concessi.

Definendo confini chiari si creano consumatori consapevoli che sanno gustare il prodotto alcolico evitando i comportamenti a rischio e gli abusi che di sicuro non sono ciò che ci interessa.

Quanto pesa trasportare 100 litri di birra ?

L’exploit della birra italiana all’estero

Partendo dall’esperienza di Carlsberg quali potrebbero essere le strategie vincenti di un’azienda “saggia” per uscire da questo periodo di crisi?

Certamente l’innovazione può giocare un ruolo importante: in Italia ce n’è molta più di quanto si possa credere.

Purtroppo le nostre barriere culturali ne rallentano lo sviluppo sul mercato domestico, ma abbiamo una straordinaria opportunità per ritornare protagonisti a livello mondiale. Bisogna saper fare sistema e valorizzare le eccellenze, che ci sono ma troppo spesso rimangono nell’ombra.

Il boom dei microbirrifici

La disoccupazione giovanile in Italia è a massimi storici. Carlsberg che strategie adotta per incentivare l’ingresso dei giovani in azienda?

In Italia la birra è un prodotto “giovane” e quindi siamo molto attenti ai giovani, da tutti i punti di vista. Per quanto riguarda l’ambito lavorativo abbiamo specifici programmi di inserimento, soprattutto in ambito commerciale.

La birra fatta in casa è sempre più diffusa e anche in Italia c’è stato il boom dei microbirrifici artigianali. Temete questo tipo di “concorrenza”?

La passione che emerge da questo tipo di esperienze non può che farci piacere, perché è la testimonianza del grande interesse che ruota intorno al prodotto e che quindi “fa bene” a tutta la categoria.

È anche grazie a questa passione se negli ultimi anni la birra è diventata una bevanda trendy che spinto i consumatori a volerla conoscere meglio.

Un trend positivo che ha supportato l’exploit del nostro export e che ha visto la birra protagonista negli ultimi anni anche all’estero, dove oggi quella italiana è molto considerata e contribuisce a fare del settore agroalimentare nazionale un’area d’eccellenza e di prestigio.

Bancone

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