Wise Society : Sei etico e sostenibile? Impara a comunicarlo

Sei etico e sostenibile? Impara a comunicarlo

di Francesca Tozzi
26 Marzo 2013

Esce in libreria “Smarketing”, piccolo manuale di comunicazione dedicato alle associazioni, al mondo del no profit e alle imprese dell’economia responsabile. Perché i più piccoli spesso hanno grandi cose da dire

È inutile lavorare in modo etico e sostenibile se non lo sa nessuno: questo è il concetto da cui parte Smarketing, manuale edito da Altreconomia che non spiega come cambiare il marketing, ma come farne a meno.

Chiunque di noi vada a fiere come “Fa’ la Cosa Giusta!”o “Terra Futura” incontra centinaia di realtà che producono cibi squisiti, abiti stupendi, servizi intelligenti, tutto “buono” in senso ecologico, sociale, estetico. Spesso però la comunicazione è un disastro. Anche per questo molti faticano a quadrare i bilanci. La mente umana segue percorsi brevi: se il tuo volantino non è un granché, la tua azienda non vale molto e non sarà quindi presa nella giusta considerazione. Un vecchio luogo comune vede da una parte le grandi multinazionali investire grandi risorse in pubblicità effimera e fasulla e dall’altra le piccole realtà operare in modo etico senza preoccuparsi di comunicarlo in modo efficace perché tanto i fatti parlano da soli. Non è così semplice. Anche se non si hanno grandi mezzi non significa che si debba necessariamente comunicare in modo schiatto o sbrigativo attraverso volantini affollati, slogan criptici, grafiche cialtrone o siti incomprensibili.

Insomma, Smarketing, da questo mese in libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale e sul sito www.altreconomia.it., si propone come libretto delle istruzioni essenziale, dedicato a piccole organizzazioni profit e non profit – associazioni, cooperative, imprese sociali, enti locali – per imparare a comunicare bene con pochi soldi, in modo chiaro, reciproco e leale. Un vademecum per chi fa già formaggio biologico, scarpe ecologiche, prodotti sani e innovativi, attività socialmente utili sul territorio ma non ha ancora imparato a comunicarlo in modo efficace.

Il libro spiega, per esempio, perché non conviene spendere molti soldi per comunicare nel frastuono con una massa di persone, ma solo quanto basta per farsi trovare da chi fa parte del proprio “starget” e instaurare con lui una comunicazione-conversazione reciproca e duratura. Non per vendere più che puoi, ma per vendere il giusto, a lungo. Quindi cercare pochi contatti ma buoni, parlare dei propri prodotti in modo trasparente, fidelizzare la clientela funziona più che sparare nel mucchio in modo confuso. Di solito sono pochi banali errori – e sempre gli stessi – a rendere disastrosa la comunicazione delle piccole realtà. Smarketing spiega come riconoscerli ed evitarli. Nell’era del web e dei social network, come sottolinea anche l’autore Marco Geronimi Stoll, il mondo non è più dominato da pochi comunicatori specializzati ma da molti “dilettanti competenti”. Pur senza essere dei copywriter bisogna, però, saperlo fare. Ecco spiegato quindi con linguaggio svelto e concreto da dove partire per ideare un nome. O scrivere un volantino. Essere capaci di “farsi trovare” su Internet. Progettare uno stand. Raccontare la propria storia senza raccontare storie. Un vademecum perfetto per chi – senza essere un professionista della comunicazione – lavora (e comunica) in imprese o associazioni che nella loro missione perseguono valori sociali, culturali, ambientali e intendono costruire una nuova economia di relazione, sobria e solidale. Smarketing è anche una rete di professionisti per la comunicazione e l’etica di impresa.

“Smarketing” di Marco Geronimi Stoll; 192 pagine, 12 euro (Altreconomia Edizioni)

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