Wise Society : Mario Draghi alla Bocconi: meno tasse e più tagli alle spese

Mario Draghi alla Bocconi: meno tasse e più tagli alle spese

di Michele Novaga
16 Novembre 2012

Il presidente della BCE, nel suo intervento all'università milanese, ha ribadito che l'Unione Europea deve basarsi su quattro fondamentali pilastri. E che l'euro è irreversibile

«L’anno che sta per terminare verrà ricordato non solo per gli effetti che la crisi del debito sovrano europeo ha avuto sull’euro e per l’indebolimento significativo dell’economia europea. Ma anche per le risposte che a queste sfide sono state date dalla BCE, dalla UE e dai governi europei.

L’artificiale tranquillità dei mercati antecedente la crisi aveva permesso in Europa, per lungo tempo, politiche economiche sbagliate o aveva semplicemente incoraggiato l’inazione in paesi che avevano profondo bisogno di consolidamento di bilancio e di riforme strutturali». Esordisce così il presidente della BCE Mario Draghi nel suo discorso tenuto durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi di Milano.

L’impegno contro la crisi

 

Un intervento per ribadire l’impegno che la BCE ha profuso nel far fronte alla crisi che non ha risparmiato critiche velate nei confronti di quei Paesi i cui governi hanno pensato di consolidare i bilanci non tagliando le spese, ma aumentando le tasse e a quei governi che in passato hanno offerto risposte fiacche e inadeguate alle difficoltà.

«Con le nostre misure abbiamo mantenuto i canali di trasmissione della politica monetaria mantenendo la rotta ferma per la stabilità dei prezzi evitando il peggio. Si è guadagnato tempo prezioso ma non infinito», ha aggiunto l’ex governatore della Banca d’Italia.

Le misure adottate dalla BCE

 

Parlando poi della funzionalità delle OMT (Outright monetary transactions, ovvero del programma di acquisto di titoli di stato varato dalla Bce), Draghi ha spiegato come grazie a questo strumento siano riprese le emissioni di obbligazioni da parte di quei paesi come Eire e Portogallo che avevano perso l’accesso ai mercati negli ultimi anni.

«Le OMT non causano inflazione e non si vede come possano generarla. Le nostre operazioni sono state modulate e per ogni euro immesso, vi sarà un euro ritirato. Le Omt non sono in contrasto con il nostro mandato, ma sono invece indispensabili, affinché possiamo continuare a preservare la stabilità dei prezzi», ha aggiunto Draghi.

Le colonne dell’Unione

 

Poi, ricordando la figura di Tommaso Padoa Schioppa al quale la Bocconi ha intitolato una professorship per celebrare uno dei suoi ex più illustri alunni, tra i padri fondatori dell’euro e membro del comitato esecutivo della Bce dal 1998 al 2005, Draghi ha affermato come un’Europa prospera debba poggiare su quattro pilastri: unione bancaria, unione fiscale, unione economica e unione politica e ha poi chiosato che «la BCE non può sostituirsi all’azione dei governi nazionali: a loro spetta il compito di ritrovare la credibilità di dissolvere le incertezze che perdurano sui mercati e i timori dei cittadini».

A conclusione del suo applaudito intervento ha poi raccontato un aneddoto: «Negli ultimi mesi ho ribadito il principio dell’irreversibilità dell’euro. Questo è proprio il senso delle più note arguzie di Tommaso (Padoa Schioppa n.d.r.). Egli infatti nel 2004 parlando dell’EMU (Economic and Monetary Union) rilevò che questo è anche il nome di un uccello australiano simile allo struzzo. Nessuno dei due può andare a ritroso».

 

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