Wise Society : Mamme lavoratrici? Solo se multitasking

Mamme lavoratrici? Solo se multitasking

di Francesca Tozzi
4 Maggio 2012

Le mamme lavoratrici italiane faticano a conciliare lavoro e famiglia. Un sondaggio di InfoJobs mette in luce problemi e scelte di vita

In Italia conciliare lavoro e famiglia non è uno scherzo per una donna. La maggior parte delle neo mamme è obbligata a rientrare presto dalla gravidanza per questioni economiche e, allo stesso tempo, il 63% denuncia mancanza di disponibilità da parte dei datori di lavoro a concedere orari flessibili. Il 36% delle mamme italiane rientra al lavoro dopo 6-12 mesi dalla nascita del proprio figlio ed il 29% al termine della maternità obbligatoria. Il 17%, invece, si prende più tempo e torna a lavorare solo dopo 12-18 mesi, mentre il 18% delle donne non rientra al lavoro in seguito alla gravidanza. Il 40% di quelle che lasciano il lavoro lo fa perché non può pagare l’asilo o una baby sitter a tempo pieno e non ha parenti sui quali poter fare affidamento.

È quanto emerge da un sondaggio che InfoJobs.it – la principale realtà in Italia e in Europa nel settore del recruiting online – ha realizzato sui propri utenti, analizzando la situazione delle mamme lavoratrici in Italia: le tempistiche di rientro al lavoro in seguito alla gravidanza, l’offerta di orari flessibili da parte delle aziende e i metodi messi in pratica per conciliare il lavoro con la vita di coppia e familiare.

Il sondaggio di InfoJobs.it si è concentrato anche sui metodi e i “trucchi” delle mamme lavoratrici per conciliare il mantenimento del proprio impiego con una sana vita familiare e coniugale. Principalmente le mamme cercano di organizzare le proprie giornate in modo dettagliato e di pianificare le cose da fare, in modo da dedicare il tempo necessario ai propri figli (44%). Il 32%, invece, preferisce vivere alla giornata e non stressarsi: le imperfezioni e i ritardi fanno parte della vita. C’è un 19% di mamme che non ha più tempo per sé e vive 24 ore non stop pur di dedicare le attenzioni necessarie ai propri figli e, infine, un 13% che chiede aiuto a famiglia e amiche, non confidando troppo nella collaborazione del proprio compagno.

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