Wise Society : L’informatica al servizio dell’agricoltura sostenibile

L’informatica al servizio dell’agricoltura sostenibile

di Mariella Caruso/Nabu
19 Maggio 2017

A Piacenza e Ferrara i nuovi progetti di innovazione agronomica mirano a ridurre il consumo di acqua e di fertilizzanti nelle coltivazioni

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Conserve Italia (nella foto il direttore generale Pier Paolo Rosetti) ha intrapreso un percorso per rendere l’agricoltura più sostenibile (Foto Ufficio stampa)

L’informatica al servizio dell’agricoltura sostenibile, per ridurre il consumo di acqua e di fertilizzanti nelle coltivazioni. Sono  questi gli ingredienti del nuovo progetto di innovazione agronomica avviato da Conserve Italia, il consorzio cooperativo italiano che, nell’ambito della trasformazione alimentare, associa 14mila produttori agricoli e trasforma più di 600mila tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali.

«L’obiettivo – spiega Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia – è quello di intensificare le buone pratiche in vista di un’agricoltura più sostenibile, che risponda ai requisiti di una migliore gestione agronomica del terreno e del mantenimento di una redditività soddisfacente per i nostri produttori agricoli». Al progetto, della durata triennale e finanziato attraverso le risorse del Piano di Sviluppo rurale regionale 2014-2020 (che si rifà all’agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali per migliorare la gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi), partecipano l’Università di Milano come partner scientifico e tre aziende delle province di Piacenza e di Ferrara, dedite alla coltivazione di mais dolce, piselli, fagioli.

Si tratta di un progetto ambizioso che intende utilizzare sistemi informatici sofisticati per scoprire dove intervenire per ridurre il consumo di acqua e di input tecnici e con cui «riusciremo – spiega Rosetti – a monitorare tutte le fasi della coltivazione per essere in grado di agire sulla gestione dei sistemi colturali, anticipando o posticipando ad esempio una semina, o riducendone quantità e dosi, o diminuendo l’irrigazione e i trattamenti fitosanitari».

Il progetto rientra perfettamente nelle attività di ricerca e sperimentazione del consorzio che opera nel rispetto dell’ambiente e per la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole dei suoi soci, offrendo loro un servizio agronomico che elabora piani di coltivazione specifici per ottenere elevati standard qualitativi, salvaguardando la redditività dell’azienda agricola e riducendo al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull’ambiente e sulla salute dei consumatori.

Nello specifico, sui terreni delle aziende coinvolte verrà realizzato un ampio monitoraggio dell’utilizzo delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei prodotti di difesa impiegati. Inoltre, i software utilizzati permetteranno di creare una mappatura completa delle variabili del clima e dei suoli (qualità dei terreni, temperatura, piovosità, umidità del terreno): l’analisi di tali parametri fornirà informazioni sull’andamento fisiologico della coltivazione, consentendo da un lato di individuare eventuali situazioni di stress delle piante e quindi di effettuare gli opportuni interventi e dall’altro di monitorare la fase della maturazione e quindi di scegliere, per la raccolta, il periodo migliore dal punto di vista quantitativo e qualitativo.

«Con la conoscenza in tempo reale degli andamenti biotici e abiotici (biologici e ambientali, nda), avremo un patrimonio informativo fondamentale – spiega ancora Rosetti – che ci metterà in grado di gestire in maniera più efficiente la scelta della tecnica agronomica più sostenibile per ogni tipo di coltivazione, con una capacità di adattamento immediata al mutare delle condizioni climatiche e delle esigenze di crescita della pianta».

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