Wise Society : Il riciclo creativo è il nuovo eco-business sociale

Il riciclo creativo è il nuovo eco-business sociale

di Mariella Caruso
29 Gennaio 2015

Dai teli della mostra "Il sesto continente" ai gadget in eccesso dei grandi gruppi tutto si trasforma e dà lavoro ai più deboli

Trasformare prodotti di scarto in oggetti di moda e di design è una delle nuove tendenze di eco-business. Brochure e cataloghi inutizzati, affissioni pubblicitarie, roll-up e persino vecchi quotidiani possono essere trasformati in qualcosa di altro diminuendo l’impatto ambientale con il riciclo creativo.

Un esempio sono gli animali giganti, tutti realizzati rigorosamente in plastica riciclata e ancora rigenerabile, delle installazioni più conosciute del collettivo Cracking Art. «Riciclare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo ed esprimere una particolare sensibilità nei confronti della natura», così gli artisti del collettivo spiegano nel loro sito la filosofia che li anima.

Per questo gli stessi artisti saranno felici della destinazione, anche se meno artistica, dei 4.800 metri quadrati di teli che hanno ricoperto la facciata vista autostrada dell’OrioCenter di Bergamo in occasione della loro mostra “Il sesto continente” che si è appena chiusa nel centro commerciale orobico. Da quei teli alti venti metri, infatti, saranno ricavate borse ecologiche destinate a un progetto di solidarietà. Il tutto sarà realizzato grazie alla collaborazione con alcune cooperative sociali che operano nell’ambito dell’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Saranno questi ultimi – immigrati, carcerati, disabili e altri – a dare nuova vita ai teli.

Quello del riciclo creativo è un nuovo eco-business alimentato anche dalle aziende. Tra queste, per esempio ci sono anche grossi gruppi come Axa o Veneto Banca, altri come NaturaSì il cui core business è già improntato a una visione diversa del mondo, ma anche insospettabili come l’Atalanta Calcio che, tempo fa, ha affidato le copie non distribuite della rivista “Palla al centro” alla fondatrice del progetto Ricrearti che le trasformate in borse a tracolla.

«Lavoriamo tanti materiali di riciclo, dalle maxi affissioni pubblicitarie agli indumenti, dalle scaglie di ferro ai quotidiani», ci spiega proprio Debora Basei di Ricrearti che nell’edizione 2014 di Ecomondo ha presentato un progetto che unisce il riciclo al chilonetro. «I nostri prodotti si ispirano alla filosofia del riciclo creativo e sono tutti pezzi unici ed eco-sostenibili», continua Basei che ha messo su la sua attività a Conegliano Veneto, nel Trevigiano. «Affinchè questo progetto sia del tutto sostenibile, la nostra idea è quella di estenderlo in tutto il territorio nazionale – conclude – attraverso una rete di cooperative sociali che possano utilizzare risorse del territorio ed evitare costi di trasporto per la movimentazione dei materiali da riciclare».

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