Wise Society : Bionda e sostenibile: Birra Peroni ama l’ambiente

Bionda e sostenibile: Birra Peroni ama l’ambiente

di Francesca Tozzi
6 Dicembre 2012

Chi non ricorda il celebre spot degli anni 80, la canzone “la Peroni ama la vita”? L'azienda è andata oltre ed è oggi impegnata sul fronte della produzione sostenibile. Dal risparmio d'acqua e di energia al riciclo, i numeri del 2012 non sono niente male

Bionda, buona e amica dell’ambiente. È la Birra Peroni che ha stilato un vero e proprio Bilancio di Sostenibilità per valorizzare le azioni messe in atto nel 2012 per la riduzione del consumo idrico, il riciclo dei rifiuti e la promozione del consumo responsabile. Ma non solo: sono ben dieci gli step per lo sviluppo sostenibile: dieci priorità inerenti ai maggiori rischi ambientali, sociali ed economici legati a un business spesso ingiustamente demonizzato – non è il prodotto in sé a essere pericoloso ma le cattive abitudini di consumo – oltre ai già citati, energia ed emissioni, packaging, sviluppo dell’imprenditorialità nella catena del valore, comunità, HIV/Aids, diritti umani, trasparenza ed etica.

Lo stato di avanzamento delle performance in ciascuna di queste priorità viene misurato attraverso il sistema di rendicontazione Sustainability Assessment Matrix (SAM) usando cinque livelli, da uno standard minimo a un livello di leadership globale relativamente a un certo tema, e viene supervisionato ogni sei mesi attraverso il Corporate Accountability and Risk Assurance Committee (CARAC), un comitato del Consiglio di Amministrazione di SABMiller, gruppo di cui oggi fa parte il marchio italiano. Dal celebre spot degli anni 80 “La Peroni ama la vita” cantato sulle suggestive immagini di cavalli al galoppo al più ammiccante e recente spot che prende affettuosamente in giro una famiglia italiana riunita intorno alla partita della domenica con al centro una bella birra ghiacciata è passato del tempo. E la sostenibilità della produzione è diventato un aspetto sempre meno di marketing e sempre più di sostanza, una sostanza fatta di numeri.

Partiamo dall’acqua, ingrediente principe nella birra perché è il primo e perché ne determina il gusto prima del malto e del luppolo. Peroni nel 2012 è riuscita ad abbatterne i consumi del 7,4% durante il processo produttivo: circa 140 milioni di litri in meno rispetto al 2011 grazie all’introduzione di nuove tecnologie. Anche nel risparmio energetico, grazie all’introduzione dell’“ebollizione dinamica” del mosto, che utilizza meno vapore, l’azienda è riuscita ottimizzare i processi produttivi e, con l’impianto di cogenerazione a metano per la produzione di energia elettrica e termica, è stata capace di recuperare oltre il 30% di energia sotto forma di acqua calda e vapore. Il 10% del fabbisogno energetico totale, inoltre, è soddisfatto grazie alla produzione interna di biogas. Parlando di packaging, oltre un terzo dei componenti è tratto da materiali riciclati: l’80% della carta e del cartone delle confezioni, il 57% di alluminio delle lattine, il 72% del metallo dei tappi, il 67% del vetro delle bottiglie. Una birra sostenibile dentro e fuori. La gestione virtuosa dei rifiuti, infine, ha permesso all’azienda di recuperare nel biennio 2011-2012 il 97% delle oltre 5.000 tonnellate di scarti di produzione.

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