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Vegetariani nel dna

di Francesca Tozzi
7 Maggio 2012

Uno studio della Duke University rivela che essere vegetariani, prima che una scelta etica e salutistica, è una predisposizione genetica

Foto di Un ragazzo chiamato Bi/flickrEssere vegetariani sarebbe una predisposizione genetica ancor prima che una scelta di vita. Uno studio realizzato dalla Duke University, pubblicato dalla rivista Plos One, ha infatti dimostrato che dietro alla repulsione per la carne si nasconde una combinazione di geni. I ricercatori hanno scoperto che il 70 per cento della popolazione ha due copie funzionali di un gene legato all’odore dell’androstenone, ormone presente nei mammiferi maschi e soprattutto nel maiale. Questa combinazione di geni determinerebbe l’avversione all’odore della carne cotta, comune nei vegetariani.

Dai test effettuati è emerso che chi aveva due copie del gene era sensibile all’androstenone, mentre chi ne aveva una copia o nessuna non lo era. In pratica a un gruppo di persone è stata fatta annusare della carne di maiale cotta, odore che ha nauseato i portatori del doppio gene mentre gli altri si facevano venire l’acquolina in bocca. Il Dna influenza quindi la percezione degli odori e i vegetariani potrebbero essere geneticamente ipersensibili all’odore della carne. Inoltre, dallo studio emerge che questo gene non è attivo nelle aree del pianeta in cui la carne di maiale è la fonte primaria di cibo. A dimostrazione di come i nostri geni siano in grado di adattarsi all’ambiente per garantire la nostra sopravvivenza. Prima di qualsiasi scelta etica o salutistica.

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