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Teatro in corsia al San Filippo Neri

di Francesca Tozzi
3 Maggio 2012

L'ospedale romano sperimenta un laboratorio letterario e teatrale per umanizzare il rapporto fra il medico e il paziente

Foto di Morrissey/flickrEssere malati non è mai facile: spesso si vive un disagio che non si riesce a comunicare agli altri, a volte nemmeno a comprendere davvero. Non è facile nemmeno essere medici: con i molti casi da trattare tutti i giorni il rischio della disumanizzazione della professione è dietro l’angolo.

Per questo la scrittrice e attrice Rosalba Panzieri ha ideato “Letteratura e teatro in corsia”, il primo laboratorio di ricerca stabile in Italia per umanizzare le terapie attraverso l’arte. «Raccontare il proprio stato d’animo – sottolinea l’autrice – è fondamentale. Ma soprattutto elaborare questa esperienza attraverso la scrittura e il teatro che diventano veri e propri mezzi di esternazione e che vanno a creare una sorta di cartella clinica dell’animo del paziente».

L’esperimento, che sarà ospitato dall’Ospedale San Filippo Neri di Roma, prevede, nella sua prima fase pilota di un anno, la collaborazione di circa 12 pazienti a settimana per raggiungerne almeno 400 nel primo anno di vita. Lo scopo del laboratorio teatrale, realizzato su pazienti affetti da malattie cardiache, è sostenerne l’individualità e favorire la conoscenza del percorso terapeutico. Il laboratorio vuole creare un rapporto diverso tra specialista e paziente, un binomio all’insegna della comprensione e dell’empatia che superi la barriera psicologica che di solito pone malato e medico su due piani diversi quando invece sono dalla stessa parte, quella della battaglia alla malattia. La comprensione che passa attraverso la comunicazione è l’unica via per il riconoscimento delle reciproche individualità.

Fonte: www.meridiananotizie.it

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