Un'indagine dello Iulm rivela che non sono ancora molti gli italiani attenti alle scelte ambientali, meglio le donne
Soltanto il 12% degli italiani mette in atto comportamenti degni di essere definiti sostenibili. In questo quadro poco edificante, la componente “rosa” si salva, infatti la metà delle donne di età compresa tra i 30 e i 35 anni dimostra maggiore attenzione e si orienta verso scelte di consumo più attente all’ambiente.
A dirlo una ricerca svolta dall’Università Iulm di Milano, presentata pochi giorni fa. L’indagine, svolta tra il 2010 e il 2011, ha riguardato un campione di mille adulti tra i 18 e i 65 anni, e mille giovani dai 18 ai 28 anni.
Ne esce un’istantanea in chiaro-scuro in cui la metà della popolazione adotta comportamenti definiti “accettabili”, mentre il 37% è per niente o poco sostenibile nelle scelte quotidiane.
La “best practice” che raccoglie più seguito riguarda la raccolta differenziata, fatta con regolarità nel 68% dei casi. A ruota vengono l’acquisto dei prodotti di stagione e il risparmio di energia elettrica.
Il risultato migliore va senz’altro alle donne. Infatti la metà (53%) delle italiane tra i 30 e i 35 anni, di cultura e reddito medio-alto, si rivela essere molto rispettosa dell’ambiente. In aperto contrasto con gli uomini di fascia più giovane, quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che dimostrano di essere i meno sensibili a queste tematiche.
