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Da un designer spagnolo, la casa Basica

di Ilaria Lucchetti
1 Marzo 2012

Per ora è soltanto un prototipo, ma in futuro, chissà

Martìn Azùa, da www.architetturaecosostenibile.itA chi non piacerebbe poter disporre di un’abitazione tascabile, che si gonfia da sola con il calore umano e con i raggi del sole, ed è posizionabile ovunque?

Bene, la pensata brillante è venuta a un designer spagnolo, Martìn Azùa, che ha ideato una sorta di pallone in poliestere metallizzato in grado di attirare i raggi solari in inverno e di respingerli in estate. Una dimora mobile, più leggera di una “canadese” e più pratica di un camper.

La casa Basica, così l’ha chiamata il creativo catalano, si ispira al concetto dell'”avere tutto senza avere quasi niente”  e rende possibile, in questo modo, svincolare una delle esigenze primarie, e più costose, dell’essere umano dalla geografia e dallo spessore del portafogli.

L’intuizione, in verità, non è del tutto originale. Qualcosa di simile era già stato messo a punto dal gruppo Archigram e dalla Viennese Coop Himmelblau, tra gli anni ’60 e ’70. Alla base sempre l’approccio critico al consumismo, alla tendenza ad accumulare e all’eccesso di materialità che caratterizza la società contemporanea. E a cui, talvolta, gli artisti provano ad opporsi.

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