Wise Society : Cos’è la casa passiva: un esempio pratico, realizzato in Lombardia

Cos’è la casa passiva: un esempio pratico, realizzato in Lombardia

di Mariella Caruso
25 Ottobre 2013

Rispetto dell'ambiente, ridotti consumi energetici e salubrità interna sono i plus della “casa passiva” definita “mediterranea” «per adeguarla agli standard climatici italiani». La prima è stata consegnata a Bollate. Ce ne parla il suo progettista Marco Bevilacqua: «Una scelta di sostenibilità»

«Scegliere una casa passiva è un po’ come scegliere una casa hippie. È una scelta di vita, un modo per lasciare ai nostri figli un ambiente più salubre e sostenibile. Non basta installare sul tetto 1 kw di fotovoltaico per mettersi in pace con l’ambiente. La “casa passiva” è un luogo dove ritemprarsi, non una fonte di stress». A sostenere la “causa” della casa passiva è Marco Bevilacqua, direttore tecnico di BLM Domus, azienda di Tradate in provincia di Varese, specializzata nella progettazione ecosostenibile di case passive con struttura in legno che ha da poco consegnata a una famiglia di Bollate la prima “casa passiva mediterranea” in corso di certificazione al Passivhaus Institut di Darmstadt.

Casa passiva mediterranea di Bollate

Casa passiva mediterranea a Bollate

Cos’è una casa passiva?

Sfatiamo il mito che una casa passiva non abbia necessità di un allacciamento alla rete energetica nazionale dal quale non può prescindere per il proprio funzionamento.

«Se non ci fosse l’allacciamento alla rete energetica la casa dovrebbe avere un sistema di accumulo di energia indipendente con dimensioni e costi non attualmente accessibili», sottolinea Bevilacqua.  «Per casa passiva s’intende, invece, una casa che risponde ad esigenze di comfort elevato e in cui le fonti principali di calore sono apportate passivamente dall’ambiente attraverso il sole, il terreno e l’aria», continua.

Tecnicamente una casa passiva deve rientrare nello standard di un consumo energetico di 15 Kwh per metro quadro all’anno contro i 30 Kwh annui per metro quadro di una casa in Classe A e i 90 Kwh annui di una casa in classe D nella quale si attestano la maggior parte delle abitazioni tradizionali.

La prima casa passiva mediterranea

La nuova casa di Annalisa e Mario a Bollate è una villetta indipendente di 400 mq di cui 185 per uso abitativo interamente realizzata in legno con un impianto fotovoltaico da 6 Kwp di potenza installato sul tetto, priva di sistemi di riscaldamento e raffrescamento tradizionali che, spiega Bevilacqua, «sono stati sostituiti da un sistema di ventilazione meccanica controllata e un impianto in pompa di calore aria-acqua che produce anche l’acqua calda sanitaria che è stato possibile realizzare dopo gli opportuni studi climatici e di posizionamento per verificarne la fattibilità».

Casa passiva mediterranea di Bollate

E in questa particolarità che si concreta il concetto di “passività”. «Lo standard energetico

 di ogni casa passiva è ridurre i consumi energetici sfruttando al meglio ogni fonte di calore, anche quella degli elettrodomestici e delle persone che la abitano», spiega Bevilacqua.

A saltare all’occhio è, indubbiamente, l’aggettivo “mediterraneo” che con Bollate, comune della fascia nord di Milano, ha poco a che fare.

«Parlare di “passivo mediterraneo” è un arteficio linguistico e di marketing per parlare di uno standard abitativo diverso dalla “passive house” mitteleuropea – precisa Bevilacqua -. È vero che Bollate non dà l’idea della mediterraneità in senso stretto, ma oramai gli standard climatici italiani, dal Trentino al Piemonte, fanno i conti con il freddo invernale pungente e con un innalzamento altissimo delle temperature in estate».

La casa passiva è per tutti?

Per poter realizzare una casa passiva è necessaria la compatibilità della progettazione degli studi climatici e di posizionamento. «L’orientamento della casa è fondamentale affinché si possa utilizzare il calore del sole, è ovvio che deve tenersi conto dei fabbricati vicini e della loro eventuale ombra. Va, quindi, fatta una geolocalizzazione e una simulazione che prende in esame le peggiori condizioni climatiche degli ultimi 30 anni», continua Bevilacqua.

Per quanto riguarda i budget, oggi, è possibile realizzare una “casa passiva” allo stesso prezzo a metro quadro di una casa in classe A. «Orientativamente ci si aggira intorno ai 1500 euro a metro quadro in quanto i maggiori costi di progettazione e materiali vengono coperti dall’assenza dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento», chiarisce Bevilacqua sfatando anche le dicerie sulla «poca solidità delle casa in legno: sono soltanto luoghi comuni. Del resto ogni casa deve essere adeguata agli standard delle norme antisismiche in vigore».

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