Oltre il 99% delle 28,2 milioni di tonnellate di terre di scavo della galleria ferroviaria di base più lunga del mondo sono state riutilizzate
Quella che si inaugura l’1 giugno è una delle più grandi opere del secolo. La galleria di base del San Gottardo, infatti, con i suoi 57,1 chilometri di tracciato che si snoda attraverso le Alpi svizzere da Bodio, in Ticino, a Erstfeld nel Cantone Uri, è il tunnel ferroviario più lungo del mondo. Costata undici miliardi di euro grazie anche alla sua pendenza quasi azzerata, consentirà a treni merci e passeggeri di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza e ridurrà il traffico su gomma di mezza Europa. Secondo uno studio del CERTeT dell’Università Bocconi i vantaggi economici e ambientali del San Gottardo sarebbero notevoli: in un periodo di tempo di 15 anni si risparmierebbero 600 milioni di euro in termini di minor inquinamento atmosferico.
Ma i vantaggi ambientali dell’opera sono anche altri. Come riporta il sito di informazioni della Radio Televisione Svizzera www.swissinfo.ch, i 28,2 milioni di tonnellate di roccia e materiali di scavo estratti per costruire la galleria (una quantità pari a circa sei piramidi di Cheope), verranno praticamente tutti riutilizzati. Se il 33% è stato trasformato in calcestruzzo e cemento ed è servito a costruire la volta della galleria, il 66,3% è stato riutilizzato per il riempimento della via, per il ripristino di terreni coltivabili e per altri progetti. Come quello che ha dato vita alla rinaturazione del delta del fiume Reuss con la creazione di alcune isole artificiali nel Lago dei Quattro Cantoni.
Un decimo del materiale di scavo infatti (circa 2,6 milioni di tonnellate) ha permesso il rispristino di alcune zone umide del lago degradate dall’estrazione di ghiaia e le sei isole oltre che alla balneazione aiuteranno alla salvaguardia di numerose specie di uccelli.
Solo lo 0,7% dei materiali è finito in discarica.
