Wise Society : Gli ospedali italiani e la sanità ecosostenibile

Gli ospedali italiani e la sanità ecosostenibile

di Maria Enza Giannetto/Nabu
29 Dicembre 2016

In Italia circa il 40% degli ospedali e delle Asl hanno già avviato progetti sull'efficientamento energetico utilizzando fondi Ue

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Nella foto Flickr/Comune di Sesto San Giovanni, il masterplan della Città della Salute e della Ricerca destinata a diventare un’eccellenza nel campo medico e nel campo della sanità ecosostenibile.

Quattrocentomila metri quadrati di verde, su cui insisteranno 10.000 alberi e un orto-frutteto. Quando sarà completata, nel 2019,  la Città della Salute e della Ricerca che sorgerà nelle aree ex Falck di Sesto San Giovanni a Milano sarà sicuramente un’eccellenza italiana nel campo della sanità ecosostenibile. Costruita interamente secondo criteri di risparmio energetico, la struttura avrà tetti a verde o a pannelli solari e la Certificazione Leed per il risparmio energetico, ma soprattutto si baserà su una concezione del verde come metafora della guarigione. Un progetto innovativo che andrà a rinforzare la posizione degli ospedali italiani nella classifica mondiale delle strutture sanitarie sostenibili. Lista, come quella redatta da Tom Stevens, che presenta i 30 ospedali più sostenibili del mondo (strutture che hanno ricevuto certificazioni ambientali) e che è dominata dalle strutture americane, dove gli investimenti privati fanno sicuramente la loro parte. Una lista in cui non compare alcuna struttura della sanità italiana che, comunque, non è messa così male (tra le prime in Europa) e può vantare qualche eccellenza nel campo dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.

L’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ad esempio, ha  battuto sui tempi tutte le altre strutture del Paese, introducendo per primo sistemi avanzati di ventilazione, climatizzazione e illuminazione, in grado di ridurre al minimo i consumi energetici e di creare un migliore equilibrio termico all’interno. Inoltre, le zone del giardino hanno ricevuto la certificazione Bio-Habitat, che attesta la gestione degli spazi verdi secondo principi biologici.

Un esempio virtuoso, nell’ambito del risparmio energetico, è quello del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna si punta al risparmio energetico con un sistema di illuminazione a LED al posto delle lampadine tradizionali. Oltre ad ottenere un risparmio energetico che può arrivare fino all’80% rispetto ai consumi normali, l’obiettivo dell’ospedale  Sant’Orsola è anche quello di rendere più confortevole la permanenza dei pazienti e dei visitatori all’interno delle strutture, accrescendone il benessere visivo.

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Sanità ecosostenibile: nessun ospedale italiano compare nella classifica dei 30 ospedali più sostenibili al mondo. Ma le Asl si stanno attrezzando. Nella foto: Ospedale Meyer Firenze

Nel Paese, circa il  40% degli ospedali e delle Ausl hanno già avviato progetti sull’efficientamento energetico utilizzando fondi Ue, e numerose strutture ospedaliere – l’Istituto Europeo di Oncologia, l’ospedale San Matteo di Pavia, l’istituto Humanitas Rozzano, ma anche gli ospedali di Ravenna, Rimini, Forlì, Cesena, Genova e Torino – partecipano al progetto europeo denominato “RES – Renovable Energy Sources“, il cui obiettivo è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica prodotte dai 15.000 ospedali presenti in Europa. Attraverso il Res, l’Unione europea intende individuare le best practices nel campo della sanità sostenibile da riproporre in tutte le strutture assistenziali europee.

Altri esempi virtuosi sono il San Camillo di Roma che con i pannelli solari installati sui tetti dei parcheggi-auto in grado di coprire il 30% del fabbisogno dell’ospedale, evita l’emissione di 250 tonnellate di anidride carbonica annua oppure la pavimentazione ecologica dell’Ospedale Brotzu di Cagliari e le scelte illuminate di alcuni ospedali su tutto il territorio nazionale che fanno acquisti verdi o di prodotti monouso certificati Ecolabel, che garantiscono un minor impatto ambientale.

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