Wise Society : Esosport®: riciclare le scarpe da ginnastica per aiutare l’ambiente

Esosport®: riciclare le scarpe da ginnastica per aiutare l’ambiente

di Mariella Caruso
19 Febbraio 2015

Si chiama esosport ed è tutto italiano il progetto di riciclo delle sneakers che diventano piastrelle per spazi esterni per bambini

Cosa fate delle vostre vecchie scarpe da ginnastica? Dopo aver condiviso con loro chilometri e chilometri di corsa, ore e ore di palestra o sedute di ginnastica dolce le gettate via nel bidone dell’indifferenziata oppure le conservate come una reliquia? Da oggi esiste una possibilità in più: riciclarle. In alcuni Comuni italiani, gli ultimi in ordine di tempo ad aver aderito in ordine di tempo sono stati Saronno e Castelleone in provincia di Cremona, le scarpe da ginnastica possono essere tornare a vivere diventando piastrelle in materiale plastico per pavimentare spazi gioco comunali. Il progetto di riciclo delle scarpe da ginnastica si chiama esosport®. L’ha elaborato sei anni fa la Eso (acronimo di Ecological services outsorcing) di Opera, un’azienda originariamente fondata per la gestione di rifiuti da ufficio con il minimo impatto ambientale e poi cresciuta fino a raccogliere carta, plastica, lattine, neon, lampade a basso consumo, rifiuti elettronici (materiale elettronico obsoleto, cellulari, pile/batterie) e convogliarli nei centri convenzionati di gestione rifiuti, dislocati sul territorio nazionale.

Esosport: il progetto che ricicla le scarpe da ginnastica

Strada facendo, però, l’ambito di azione della Eso si è allargato fino a comprendere, appunto, il riciclo specifico delle scarpe da jogging. Il progetto è nato nel 2009 da un’idea del managing director di Eso Nicolas Meletiou, non a caso un runner provetto, Marco Marchei e Fulvio Massini, con il claim “Recycle your shoes, repave your way”, ovvero “Ricicla le tue scarpe, costruisci la tua strada”.

Le scarpe riciclate, conteggiate una per una sul sito di esosport®, infatti, dopo un procedimento di separazione della suola dalla tomaia, e quindi la generazione di materia prima seconda, diventano piastrelle con le quali possono essere realizzati anche pavimenti di parchi giochi per bambini.

Due di questi ultimi sono nati per iniziativa dello stesso Nicolas Meletiou attraverso il progetto senza scopo di lucro Il Giardino di Betty®, realizzato in memoria di Elisabetta Salvioni, moglie dello stesso Meletiou, prematuramente scomparsa. Tra gli altri progetti anche Le lettere di Betty® che, attraverso la onlus Gogreen, raccoglie fondi da destinare al reparto di pediatria dell’Istituto dei Tumori di Milano per lo studio e la ricerca del tumore al cervello dei bambini attraverso la vendita di un kit di lettere per formare tappetini gioco realizzate dal materiale di riciclo delle scarpe da ginnastica.

Scarpe da ginnastica vecchie: dove portarle per farle riciclare

Operativamente la raccolta delle scarpe da ginnastica usate è fatta attraverso gli ESObox che si trovano in alcuni Comuni, in alcuni negozi di articoli sportivi e nelle sedi di alcune associazioni sportive (qui l’elenco). «Siamo felici che il Comune di Saronno abbia aderito al nostro progetto – ha affermato con soddisfazione Nicolas Meletiou parlando dell’ultimo accordo raggiunto -: ora anche in questo Comune (che riceverà in cambio piastrelle realizzate con materiale riciclato per la pavimentazione di parchi, ndr) sarà possibile contribuire concretamente a creare una nuova dimensione ecosostenibile dello sport e soprattutto diffondere la cultura del ciclo del riciclo, filosofia che ci guida nel nostro agire d’impresa, e che deve diventare sempre più una buona pratica nelle città».

Mariella Caruso

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