Wise Society : Detersivi per il bucato: cosa contengono? Impariamo a leggere le etichette

Detersivi per il bucato: cosa contengono? Impariamo a leggere le etichette

di Barbara Pozzoni
11 Agosto 2021

Di cosa sono fatti i prodotti per la pulizia della casa? Ecco una piccola lista utile, magari da portare con sè al supermercato, per individuare tensioattivi, perlanti e sbiancanti. E sapere che effetto hanno

Per scegliere i prodotti per la casa più rispettosi dell’ambiente e della nostra salute, è utile sapere cosa contengono i detersivi in commercio. Ecco una piccola lista, magari da portare con sè al momento della spesa, con tutti i componenti da conoscere.

bucato e detersivi

Foto di engin akyurt / Unsplash

Detersivi per il bucato: cosa contengono?

Imparare a leggere le etichette e a riconoscere i vari componenti dei detersivi ci permetterà, infatti, di compiere scelte più consapevoli al supermercato: solo così, infatti, potremo acquistare saponi che non inquinano e il più possibile naturali. 

Profumo

L’odore di pulito, o il profumo dato dai detersivi è di origine sintetica ed anche fonte d’inquinamento, spesso all’origine di allergie ed intolleranze. Gli oli essenziali, invece, non inquinano, ma sono usati raramente e principalmente nei prodotti biologici, in quanto costosi.

Tensioattivi

Sono gli ingredienti principali dei detersivi ed il loro scopo è sciogliere lo sporco. Possono essere di origine petrolchimica, mista: petrolchimica-vegetale (etossilati),  oppure vegetale (non etossilati).

Enzimi

Presenti sia nei detersivi ecologici che in quelli convenzionali, sono proteine prodotte da organismi viventi. Sono biodegradabili e  favoriscono le reazioni biochimiche, aumentando la capacità dei detergenti, abbassando il bisogno di tensioattivi, permettendo così di rimuovere lo sporco a temperature più basse, con conseguente risparmio energetico e minor danno ai tessuti.

detersivi per il bucato

Foto di The Creative Exchange / Unsplash

Conservanti

È obbligatorio dichiararli sull’etichetta, i prodotti biologici usano solo acqua ossigenata o alcool etilico, quelli convenzionali sono dannosi per la salute.

Perossidi e sbiancanti

Sostanze che hanno il compito di decolorare le macchie, sono poco biodegradabili sia biologicamente che chimicamente. Molto meglio l’uso del percarbonato che libera ossigeno e anidride carbonica senza far danni all’uomo e all’ambiente.

Sbiancanti ottici

Il classico “specchietto per le allodole”. Depositatisi sul tessuto, grazie all’incidenza dei raggi ultravioletti, fanno apparire candido anche ciò che non lo è (ricordate il “bianco che più bianco non si può”, come citava una vecchia pubblicità?). Si ritengono responsabili di dermatosi ed eczemi.

Coloranti e perlati

Materiali poco biodegradabili ed assolutamente inutili, ma che danno un aspetto gradevole al prodotto. È bene sapere, inoltre, che in base alla normativa Europea tutti i detersivi, anche quelli ecologici, devono riportare in etichetta le diciture “Biodegradabilità superiore al 90 percento” e “Attenzione: il prodotto può inquinare i mari i fiumi, i laghi – non eccedere nell’uso”.

Fare il bucato

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