Wise Society : Il Nord Italia è sotto la minaccia azoto

Il Nord Italia è sotto la minaccia azoto

di Francesca Tozzi
21 Marzo 2012

Secondo l'ultimo report dell'Agenzia Europea per l'Ambiente il 2011 è stato un anno nero per il superamento della soglia limite dell'azoto in molte parti del nostro Paese. Preoccupano le interazioni con gli inquinanti prodotti dal traffico e dalle fabbriche.

L’aria delle nostre città non è piacevole da respirare. Una conferma viene dall’European Environment Agency (EEA) che ha appena pubblicato un rapporto relativo ai livelli di ozono in Europa da aprile a settembre 2011. I numeri non sono incoraggianti per quanto riguarda l’Italia dove su 343 stazioni istallate nel nostro Paese ben 149 hanno registrato livelli di ozono superiori alla soglia di sforamento. In Pianura padana, che ospita città molto produttive ma anche molto inquinanti, il limite di 240 μg/m³ viene spesso largamente superato. Secondo l’agenzia europea è il Nord il punto più caldo e preoccupante perché l’ozono può interagire pericolosamente con altre sostanze inquinanti, in primis il famoso monossido di carbonio, presenti nell’aria e prodotte da fabbriche e mezzi di trasporto creando miscele pericolose per le vie respiratorie e la salute. L’Italia non è da sola dato che in altri 16 Paesi europei, come Grecia e Spagna, i livelli sono fuori controllo. Diversa è la situazioni nei Paesi del Nord dell’Europa come Irlanda, Regno Unito, Paesi Scandinavi, più virtuosi così come è stata più virtuosa l’Italia negli anni precedenti il 2011. Vuol dire che qualcosa, se si vuole, si può fare.

La Lombardia, e più in generale la Pianura Padana, però, ricorda l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), sono caratterizzate da condizioni orografiche e meteorologiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. La presenza della barriera alpina e appenninica, a chiudere il bacino su ben tre lati, determina infatti condizioni atmosferiche peculiari. Il difficile passaggio delle perturbazioni provenienti dall’Atlantico portano a scarsi ricambi della massa d’aria e, specie in inverno, a condizioni di inversione termica, con aria fredda più pesante vicino al suolo ed aria più calda in quota, che intrappolano gli inquinanti entro poche decine di metri dal suolo.

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: