Wise Society : I surfisti ambientalisti che combattono l’inquinamento

I surfisti ambientalisti che combattono l’inquinamento

di Redazione Wise Society
3 Marzo 2015

Riuniti nella Surfrider Foundation non si limitano a solcare le onde con la tavoletta ma combattono le scorie nucleari, l'inquinamento e la cementificazione delle spiagge

La sede europea dell’organizzazione che conta 110mila simpatizzanti sintonizzati sui social media e oltre 10mila attivisti che, in tutto il mondo, la sostengono e la finanziano, non poteva che essere a Biarritz, la località francese paradiso dei surfisti sul Golfo di Biscaia.

Del resto quelli della Surfrider Foundation sono appassionati surfisti che vivono la loro passione come un vero e proprio stile di vita. Ma non si limitano solo a solcare le onde negli oceani: al mare vogliono bene come alla mamma e per questo ogni anno e in tantissime parti del mondo conducono delle campagne ambientaliste. «Ci occupiamo della qualità delle acque balneabili, dei rifiuti gettati in mare, dell’inquinamento causato dai trasporti marittimi e dalle piattaforme petrolifere, dell’impatto dei gasi di scarico delle navi, della cementificazione delle spiagge e dei litorali», ha raccontato a Redattore Sociale Gaelle Haut che lavora a Bruxelles per la Surfrider Foundation Europe.

Nati negli USA 25 anni fa ma presenti in tutto il mondo dalla Giamaica all’Europa, dal Giappone all’America Latina con chapter (sedi locali), i surfisti conducono in ogni paese campagne su tematiche particolarmente sentite in quel contesto: ed ecco che i surfisti giapponesi si occupano di inquinamento causato da scorie nucleari, quelli del Marocco dei rifiuti gettati in mare. E lo fanno tramite strumenti online, video e cartacei diffondendo le buone pratiche per convincere per esempio i cittadini ad un consumo più consapevole nei supermercati, oppure a scegliere prodotti con meno imballaggi. Da marzo 2015 hanno in programma le Ocean Initiatives, una serie di azioni per combattere i comportamenti sbagliati.

«Ma – come conclude Gaelle Haut – ci battiamo per la valorizzazione del surf come patrimonio dell’umanità presso l’Unesco affinché vengano riconosciute le peculiarità di questo sport che è anche uno stile di vita e ha una precisa identità culturale».

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