Il decreto è stato fatto su proposta del ministro dell'Ambiente, d'accordo con i dicasteri dello Sviluppo economico e dell'Economia
Nella legge di stabilità l’esecutivo Monti ha previsto lo spegnimento delle fonti d’illuminazione su strade, edifici e luoghi pubblici durante tutta o parte della notte.
L’intervento, che è già stato soprannominato operazione “cieli bui“, consisterà appunto nell’interruzione totale, o nell’affievolimento, delle luci su parti delle rete viaria nazionale urbana ed extraurbana ancora da individuare.
A guadagnarci, secondo i piani, saranno l’ambiente e il portafogli. Quest’ultimo per ovvie ragioni di consumo energetico. Che sarà tagliato drasticamente e per la prima volta in Europa con queste modalità. Ma anche l’ambiente dovrebbe trarre vantaggio dal buio, abbassando i livelli di inquinamento luminoso che tanto disturbano alcune specie animali come certi tipi di tartarughe, gli uccelli migratori, molti tipi di insetti e l’intera famiglia della fauna notturna.
A lasciare perplessi invece è l’aspetto del provvedimento, che non ha tempi d’introduzione definiti, relativo alla sicurezza quindi a tutto ciò che riguarda gli incidenti stradali e gli episodi criminosi. Chi è favorevole alla misura porta a esempio l’esperienza estera che smentirebbe il nesso tra la mancanza d’illuminazione e l’aumento di violenza e scontri automobilistici.
Ma i dubbi resteranno probabilmente fino a quando dalla teoria si passerà ai fatti.
