Tra gli altri vantaggi, la produzione di mieli di tipo diverso, a km zero e la tutela del verde cittadino
Orti urbani? Roba da medioevo.
Ora sulle cime degli edifici è tempo di apicoltura. Almeno stando alla tendenza che arriva da Melbourne, capitale dello stato Victoria, in Australia.
Qui sui balconi delle case, sui tetti dei condomini, dei bar, dei ristoranti, degli alberghi e perfino nei giardini, sono già stati installati 500 alveari.
Una squadra di volontari del Melbourne Beekeepers Club si occupa del benessere e del mantenimento di 40 sciami di api mellifere che sono state salvate nei mesi primaverili e in quelli estivi, ma non avrebbero chances di sopravvivenza nella prossima stagione invernale. E sarebbe un danno all’ecosistema, considerato che le api sono fondamentali nella sostenibilità della catena di approvvigionamento alimentare perché svolgono un ruolo chiave nell’impollinazione delle colture agricole.
L’iniziativa dell’apicoltura urbana sta riscuotendo grande interesse, al punto che soltanto nella città australiana sono 300 le persone in lista d’attesa per partecipare al progetto “Melbourne City Rooftop honey” e il trend si sta diffondendo in fretta anche a New York, Toronto, Parigi, Londra e San Francisco.
