Wise Society : Un viaggio in bici nutrendosi di rifiuti per denunciare lo spreco di cibo

Un viaggio in bici nutrendosi di rifiuti per denunciare lo spreco di cibo

di Redazione Wise Society
23 Giugno 2014

Tremila chilometri attraverso l'Europa che il francese Baptiste Dubanchet sta percorrendo per denunciare lo spreco di cibo

Non è la solita sfida (impossibile) per dimostrare a sé stessi e agli altri il proprio valore. Quella di Baptiste Dubanchet che, partito da Parigi, sta percorrendo con la sua bicicletta i 3000 chilometri che separano la capitale francese da Varsavia, è sì un modo di misurarsi con i propri limiti.

Ma ha anche un alto scopo dimostrativo. La particolarità del viaggio del venticinquenne francese, che ha appena conseguito un dottorato in Sviluppo sostenibile, infatti, è quella di non spendere soldi per comprarsi il cibo ma di raccoglierlo dalla spazzatura dei supermercati e dei fornai. Una forma di protesta, la sua, per denunciare quanto cibo viene sprecato ogni giorno da chi lo vende ma anche da chi lo consuma. Alla sua impresa, concepita durante un viaggio in Sudamerica e in Asia dove ha toccato con mano l’enorme povertà che colpisce quelle popolazioni, ha dato un nome: Faim du monde.

Quando Baptiste arriva in una città dopo aver affrontato la tappa quotidiana, si rivolge a supermercati e fornai e spiegando il suo progetto cerca di farsi concedere l’accesso ai bidoni della spazzatura. Non sempre ci riesce, come è accaduto nella Repubblica Ceca: “A Pilsen ho dovuto domandare in 50 posti prima di ricevere un sì. La gente non capiva il concetto. Per loro chi cerca cibo nella spazzatura è solo un homeless. Alla fine in una panetteria mi hanno dato così tanto pane che mi è bastato cinque giorni”, ha spiegato.

Ma durante il suo cammino, che se tutto va bene dovrebbe concludersi tra un paio di settimane, Baptiste ne approfitta per recarsi nelle scuole e spiegare ai giovani l’impatto che i rifiuti hanno sull’ambiente: “Agli studenti – aggiunge – racconto quante risorse non rinnovabili sprechiamo ogni giorno e quanta energia viene impiegata per produrre un piatto di cibo. E li metto in guardia sul fatto che un giorno finiranno”.

 

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