Wise Society : Un eco-carrello virtuale per acquisti sostenibili

Un eco-carrello virtuale per acquisti sostenibili

di Francesca Tozzi
6 Giugno 2013

Il Wwf mette a disposizione on-line un programma semplice e divertente per calcolare l'impatto ambientale delle nostre scelte alimentari in termini di consumo di acqua e produzione di Co2

Tutto quello che mangiamo ha alle spalle un processo produttivo più o meno complesso che presuppone un certo impatto ambientale in termini di consumo d’acqua e di emissioni inquinanti. Che quello della carne sia più consistente di quello dell’insalata è abbastanza intuibile. Altra cosa è sapere quanta acqua e Co2 mettiamo ogni giorno nel piatto o, peggio ancora, buttiamo direttamente tra i rifiuti.

Oggi c’è uno strumento facile e divertente che potrà guidarci nei nostri acquisti sostenibili: un eco-carrello della spesa virtuale, realizzato dal Wwf in collaborazione con l’Università della Tuscia, la II Università di Napoli e Mutti. Funziona come un video-gioco: si passeggia on-line tra gli scaffali di un supermercato e si trascinano frutta, verdure, carni, prodotti confezionati nel proprio carrello. Giunti alla cassa, l’importo finale che risulterà sullo scontrino non sarà scritto in euro ma in acqua e Co2 spese o addirittura sprecate se il cibo verrà buttato.

Lanciato in occasione della campagna Think.Eat.Save contro gli sprechi, questo speciale programma per calcolare l’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari da oggi è on-line in italiano sulla piattaforma One Planet Food del Wwf con nuovi contenuti dedicati allo spreco, e in versione inglese sul sito globale della campagna www.thinkeatsave.org. Tra questi, la nuova ricetta green della eco-food blogger Lisa Casali, ricetta realizzata con gli scarti degli alimenti.

Wwf lancia così la sua roadmap di avvicinamento all’Anno Europeo dello spreco alimentare, indetto per il 2014 come momento di un percorso più ampio che vede il Parlamento Europeo fortemente impegnato per dimezzare lo spreco di cibo in Europa entro il 2025. L’attuale sistema non è più sostenibile: in soli tre secoli ci siamo mangiati tre quarti delle risorse del pianeta e coltiviamo il 38% delle terre emerse. L’agricoltura globale ha distrutto o trasformato il 70% dei pascoli, il 50% delle savane, il 45% delle foreste decidue temperate e il 25% delle foreste tropicali. Per irrigare i campi utilizziamo ogni anno 4.000 kmc di acqua, prelevati principalmente da fiumi e falde sotterranee che andiamo a inquinare con fertilizzanti e fitofarmaci.

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