Il 71% della popolazione considera questi alimenti meno salutari di quelli tradizionali
È l’ultima sfida del biotech alla natura: un latte ipoallergenico e ad alto valore proteico ottenuto dalla mungitura di una mucca geneticamente modificata. Dalle caratteristiche tali per cui risulterebbe essere tollerabile anche dai soggetti allergici al normale latte vaccino.
La notizia della ricerca, compiuta da un gruppo di scienziati dell’università di Auckland in Nuova Zelanda e pubblicata dalla rivista Pnas, ha provocato però reazioni immediate e prevedibili.
Come quelle della Coldiretti, secondo cui questa bevanda non convincerebbe 3 italiani su 4. «Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni effettuate su animali e vegetali, il livello di scetticismo nel Belpaese rimane elevato. La realtà – concludono dall’associazione degli imprenditori agricoli – è infatti che gli ogm attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini»
Dopo appena una decina di giorni dalle polemiche che erano scoppiate in seguito alla pubblicazione di uno studio su un gruppo di ratti nutriti con mais transgenico Monsanto e ad appena cinque giorni dallo stop della Russia all’importazione di questo tipo di granoturco, uno dei fronti più caldi e controversi della ricerca scientifica adesso è destinato a infiammarsi ulteriormente.
